Il gatto in un appartamento vuoto, da “La fine e l’inizio” (1993), Wislawa Szymborska

Morire – questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto
in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.

Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.

Qualcosa qui non comincia
alla sua solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c’era qualcuno, c’era,
e poi d’un tratto è scomparso,
e si ostina a non esserci.

In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani si è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Cos’altro si può fare.
Aspettare e dormire.

Che provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora
che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro
come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all’inizio niente salti né squittii.

(Traduzione di Pietro Marchesani)

Cat in an Empty Apartment

Die—you can’t do that to a cat.
Since what can a cat do
in an empty apartment?
Climb the walls?
Rub up against the furniture?
Nothing seems different here
but nothing is the same.
Nothing’s been moved
but there’s more space.
And at nighttime no lamps are lit.

Footsteps on the staircase,
but they’re new ones.
The hand that puts fish on the saucer
has changed, too.

Something doesn’t start
at its usual time.
Something doesn’t happen
as it should.
Someone was always, always here,
then suddenly disappeared
and stubbornly stays disappeared.

Every closet’s been examined.
Every shelf has been explored.
Excavations under the carpet turned up nothing.
A commandment was even broken:
papers scattered everywhere.
What remains to be done.
Just sleep and wait.

Just wait till he turns up,
just let him show his face.
Will he ever get a lesson
on what not to do to a cat.
Sidle toward him
as if unwilling
and ever so slow
on visibly offended paws,
and no leaps or squeals at least to start.

(Translated from Polish by Stanisław Barańczak and Clare Cavanagh)

2 pensieri su “Il gatto in un appartamento vuoto, da “La fine e l’inizio” (1993), Wislawa Szymborska

    • Concordo, W. Szymborska deve avere ben conosciuto e amato i gatti, amici preziosi e indipendenti, che sanno dare e pretendere rispetto.
      Sembra comunque che in questa poesia il gatto sia stato “strumento poetico” per esprimere il dolore della perdita del compagno, il filosofo Kornel Filipowicz.
      Grazie mille per il commento!

      "Mi piace"

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