Quella distanza vi fu tra noi, Emily Dickinson

Quella Distanza vi fu tra Noi
Che non è di Miglia o Mari –
La Volontà è che la determina –
L’Equatore – non può mai –

(Traduzione di Giuseppe Ierolli)

NdT: La vera distanza fra due persone non è quella determinata dalle miglia o dai mari che le dividono, ma quella che deriva dalla loro volontà. Si può essere vicinissimi a una persona lontana fisicamente come lontanissimi da chi ci vive accanto.
“Main” (v. 2) può significare sia “Oceano” che “Continente”; ho tradotto con “Mari” per mantenere l’assonanza con “Miglia”.

That Distance was between Us

That Distance was between Us
That is not of Mile or Main –
The Will it is that situates –
Equator – never can –

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Lang Lang & Gina Alice: Hungarian Dance No. 5 — Johannes Brahms, Elbphilharmonie Hamburg

Siamo operai: apprendisti, garzoni, maestri, da “Il libro d’ore” (2008), Rainer Maria Rilke

Siamo operai: apprendisti, garzoni, maestri –
e costruiamo te, navata protesa verso l’alto.
Giunge a volte, un grave forestiero
e come un luccichio percorre i nostri cento spiriti
ci mostra, tremolando, un nuovo appiglio.

Ci arrampichiamo sui ponteggi vacillanti;

dalle nostre mani, pesante, penzola il martello
fino a che un istante non venne a baciarci sulle fronti,
rilucendo, come se ogni cosa conoscesse –
viene da te, come dal mare il vento.

E’ un risuonare, allora di martelli, molti,
e va nelle montagne un colpo dopo l’altro.
Al primo buio, solo allora ti lasciamo:
affiorano i tuoi tratti, e danno luce.

Dio, sei grande!

(Traduzione di Lorenzo Gobbi)

Werkleute sind wir: Knappen, Jünger, Meister

Werkleute sind wir: Knappen, Jünger, Meister,
und bauen dich, du hohes Mittelschiff.
Und manchmal kommt ein ernster Hergereister,
geht wie ein Glanz durch unsre hundert Geister
und zeigt uns zitternd einen neuen Griff.

Wir steigen in die wiegenden Gerüste,

in unsern Händen hängt der Hammer schwer,
bis eine Stunde uns die Stirnen küßte,
die strahlend und als ob sie Alles wüßte
von dir kommt, wie der Wind vom Meer.

Dann ist ein Hallen von dem vielen Hämmern
und durch die Berge geht es Stoß um Stoß.
Erst wenn es dunkelt lassen wir dich los:
Und deine kommenden Konturen dämmern.

Gott, du bist groß.

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Lang Lang: Mō Lì Huā — Jasmine Flower – This is a well-known song in China from the Qing Dynasty. Steinway Artist Lang Lang played it during the Steinway & Sons Spiriocast EMEA launch at the Elbphilharmonie in Hamburg, October 2022.

Non occorre titolo, da “La fine e l’inizio” (1993), Wislawa Szymborska

Si è arrivati a questo: siedo sotto un albero,
sulla sponda d’un fiume
in una mattina assolata.
E’ un evento futile
e non passerà alla storia.
Non si tratta di battaglie e patti
di cui si studiano le cause,
né di tirannicidi degni di memoria.

Comunque siedo su questa sponda, è un fatto.
E se sono qui,
da una qualche parte devo pur essere venuta,
e in precedenza
devo essere stata in molti altri posti,
esattamente come i conquistatori di terre lontane
prima di salire a bordo.

Anche l’attimo fuggente ha un ricco passato,
il suo venerdì prima del sabato,
il suo maggio prima di giugno.
Ha i suoi orizzonti non meno reali
di quelli nel cannocchiale dei capitani.

Quest’albero è un pioppo radicato da anni.
Il fiume è la Raba, che scorre non da ieri.
Il sentiero è tracciato fra i cespugli
non dall’altro ieri.
Il vento per soffiare via le nuvole
prima ha dovuto spingerle qui.

E anche se nulla di rilevante accade intorno,
non per questo il mondo è più povero di particolari,
peggio fondato, meno definito
di quando lo invadevano i popoli migranti.

Il silenzio non accompagna solo i complotti,
né il corteo delle cause solo le incoronazioni.
Possono essere tondi non solo gli anniversari delle insurrezioni,
ma anche i sassolini in parata sulla sponda.

Fitto e intricato è il ricamo delle circostanze.
Il punto della formica nell’erba.
L’erba cucita alla terra.
Il disegno dell’onda in cui si infila un fuscello.

Si dà il caso che io sia qui e guardi.
Sopra di me una farfalla bianca sbatte nell’aria
ali che sono solamente sue
e sulle mani mi vola un’ombra,
non un‘altra, non d’un altro, ma solo sua.

A tale vista mi abbandona sempre la certezza
che ciò che è importante
sia più importante di ciò che non lo è.

(Traduzione di Pietro Marchesani)

No Title Required 

It’s come to this: I’m sitting under a tree,
beside a river
on a sunny morning.
It’s an insignificant event
and won’t go down in history.
It’s not battles and pacts,
whose motives are scrutinized,
or noteworthy tyrannicides.

And yet I’m sitting by this river, that’s a fact.
And since I’m here,
I must have come from somewhere,
and before that
I must have turned up in many other places,
exactly like the conquerors of nations
before setting sail.

Even a passing moment has its fertile past,
its Friday before Saturday,
its May before June.
Its horizons are no less real
than those a marshal’s fieldglasses might scan.

This tree is a poplar that’s been rooted here for years.
The river is the Raba; it didn’t spring up yesterday.
The path leading through the bushes
wasn’t beaten last week.
The wind had to blow the clouds here
before it could blow them away.

And though nothing much is going on nearby,
the world’s no poorer in details for that,
it’s just as grounded, just as definite
as when migrating races held it captive.

Conspiracies aren’t the only things shrouded in silence.
Retinues of reasons don’t trail coronations alone.
Anniversaries of revolutions may roll around,
but so do oval pebbles encircling the bay.

The tapestry of circumstance is intricate and dense.
Ants stitching in the grass.
The grass sewn into the ground.
The pattern of a wave being needled by a twig.

So it happens that I am and look.
Above me a white butterfly is fluttering through the air
on wings that are its alone
and a shadow skims through my hands
that is none other, no one else’s, but its own.

When I see such things I’m no longer sure
that what’s important
is more important than what’s not.

(Translated from Polish by Stanislaw Baranczak and Clare Cavanagh)

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Beatrice Rana – Stravinsky: The Firebird: Danse Infernale25 ott 2019

Trascritto per pianoforte da Guido Agosti, il mitico Uccello di fuoco di Stravinskij assume un nuovo suono sotto la maestria di Beatrice Rana.
Le radici di Beatrice in Puglia, Lecce rappresentano parte integrante della sua arte. In questo video, Lecce assume il ruolo di protagonista: le scene dell’esplorazione di Beatrice stessa, giocando con gli elementi che la circondano, perdendosi tra città e natura, si intrecciano con immagini di ascoltatori attenti, occhi chiusi, orecchie sintonizzate sulla colonna sonora che guida questa esperienza: la danza infernale di Stravinskij.

Un giorno esisterà, da “Lettere a un giovane poeta” (1905), Rainer Maria Rilke

“Un giorno esisterà la fanciulla e la donna,
il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile,
ma qualcosa per sé,
qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine,
ma solo a vita reale: l’umanità femminile.
Questo progresso trasformerà l’esperienza dell’amore,
che ora è piena d’errore,
la muterà dal fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano,
non più da maschio a femmina.
E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo,
all’amore che in questo consiste,
che due solitudini si custodiscano,
delimitino e salutino a vicenda.”

Roma, 14 maggio 1904

Eines Tages (wofür jetzt, zumal in den nordischen Ländern, schon zuverlässige Zeichen sprechen und leuchten), eines Tages wird das Mädchen da sein und die Frau, deren Name nicht mehr nur einen Gegensatz zum Männlichen bedeuten wird, sondern etwas für sich, etwas, wobei man keine Ergänzung und Grenze denkt, nur an Leben und Dasein -: der weibliche Mensch.

Dieser Fortschritt wird das Liebe-Erleben, das jetzt voll Irrung ist (sehr gegen den Willen der überholten Männer zunächst), verwandeln, von Grund aus verändern, zu einer Beziehung umbilden, die von Mensch zu Mensch gemeint ist, nicht mehr von Mann zu Weib. Und diese menschlichere Liebe (die unendlich rücksichtsvoll und leise, und gut und klar in Binden und Lösen sich vollziehen wird) wird jener ähneln, die wir ringend und mühsam vorbereiten, der Liebe, die darin besteht, daß zwei Einsamkeiten einander schützen, grenzen und grüßen.

(An Franz Xaver Kappus – Rom, am 14. Mai 1904)

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Concert de Paris 2022 Concerto pour Piano: Edvard Grieg, Finale – Alice Sara Ott – Orchestre National de France – Cristian Măcelaru, direction

Ricordati del mio volto, Emily Dickinson

Ricordati il mio Volto
Una volta nella tua Gioia,
Sarai in Paradiso oggi
Mio ospite di certo –

Altre Cortesie ci sono state –
Altra Cortesia potrà esserci –
Noi ci raccomandiamo a te
Modello di Cavalleria –

(Traduzione di Giuseppe Ierolli)

NdT: Il riferimento della prima strofa è il dialogo fra Gesù crocifisso e il secondo ladrone, in Luca 23,42-43: “E disse a Gesù: «Signore, ricordati di me quando arriverai nel tuo regno». E Gesù rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso.»”
La salvezza concessa senza indugio da Gesù al ladrone sul Golgota diventa una atto di cortese cavalleria nei confronti di chi si sente sconfitto, un atto che ci fa sperare di meritarlo anche noi.
Come in molte poesie che parlano del rapporto con la divinità, i termini usati da ED (“courtesy”, “guest of mine”, paragon of chivalry”) sono molto umani e terreni, quasi a voler trovare in parole familiari una risposta al dubbio su un destino che sfugge alla nostra comprensione.

Recollect the Face of me

Recollect the Face of me
When in thy Felicity,
Due in Paradise today
Guest of mine assuredly –

Other Courtesies have been –
Other Courtesy may be –
We commend ourselves to thee
Paragon of Chivalry –

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Daniil Trifonov – Bach: Jesus bleibet meine Freude (Arr. Hess) (Live from OPUS Klassik 2021)

Sul muro c’era scritto col gesso: da “Poetry and Prose” (2003), Bertolt Brecht

Sul muro c’era scritto col gesso:
vogliono la guerra.
Chi l’ha scritto
è già caduto.

Auf der Mauer Stand mit Kreide:

Sie wollen den Krieg. 
Der es geschrieben hat
ist schon gefallen.

On the Wall was chalked:

They want war.
He who wrote it
Has already fallen.

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Helene Fischer – Luftballon (Offizielles Musikvideo) – “Luftballon” aus dem Album „Rausch“, Shot in Germany, September 2021

Helene Fischer in “Luftballon” canta della perdita di una persona cara. I versi della canzone dicono: “Ricordo ancora esattamente / Com’era in quei giorni / Ci siamo seduti insieme per ore fino a notte fonda / E posso ancora sentirti dire / ‘Il tempo passa troppo in fretta / E uno si rammarica solo delle cose che non fa’/ E a un certo punto forse capirò / Ti porterò con me finché non ci incontreremo di nuovo. “Nel ritornello, la canzone dice:” E mi lascio andare, ti mando un palloncino. A volte mi guardi da lassù?“.

Il gatto, da “I gatti lo sapranno” (2010), Guillaume Apollinaire

Mi auguro di avere in casa mia:
una donna provvista di buonsenso,
un gatto che passeggi in mezzo ai libri,
e degli amici per qualsiasi tempo
senza i quali non posso proprio vivere.

(Traduzione di Fabrizio Dall’Aglio)

Le chat

je souhaite dans ma maison:
Une femme ayant sa raison,
Un chat passant parmi les livres,
Des amis en toute saison
Sans lesquels je ne peux pas vivre.

Da Bestiaire ou Cortège d’Orphée (1911)

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Michael Daugherty: “Raise the Roof” for Timpani and Symphonic Band

Dove Tu sei – quella – è Casa, Emily Dickinson

Dove Tu sei – quella – è Casa –
Kashmir – o Calvario – lo stesso –
Rango – o Vergogna –
Ho scarsa considerazione del Nome del Posto –
Purché possa Venirci –

Ciò che Tu fai – è Delizia –
La Schiavitù come un Gioco – sarebbe dolce –
La Prigionia – Contentezza –
E la Condanna – un Sacramento –
Se solo Noi due – c’incontrassimo –

Dove Tu non sei – è Dolore –
Anche se Compagini di Aromi – si diffondessero –
Ciò che Tu non fai – Disperazione –
Anche se Gabriele – mi lodasse – Signore –

(Traduzione di Giuseppe Ierolli)

Where Thou art – that – is Home

Where Thou art – that – is Home –
Cashmere – or Calvary – the same –
Degree – or Shame –
I scarce esteem Location’s Name –
So I may Come –

What Thou dost – is Delight –
Bondage as Play – be sweet –
Imprisonment – Content –
And Sentence – Sacrament –
Just We two – meet –

Where Thou art not – is Wo –
Tho’ Bands of Spices – row –
What Thou dost not – Despair –
Tho’ Gabriel – praise me – Sir –

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Micah McLaurin performs Chopin Nocturne No. 20 in C sharp minor at Ca’ Sagredo ballroom in Venice, Italy. Ca’ Sagredo is a 14th-century Byzantine-Gothic style palace facing the Grand Canal in Venice. The Swarovski Top is by Zaldy

Apprezzato per la tecnica e la profondità espressiva Micah McLaurin è un musicista eclettico e, forte della sua giovane età, non si limita a un rigoroso repertorio classico ma crea anche arrangiamenti originali di canzoni pop; ne è un esempio il medley “Rhapsody in Gaga”, dove propone una trascrizione per solo piano di “Bad Romance” e “Paparazzi” del suo idolo Lady Gaga. Artista versatile, ama esprimersi anche attraverso la moda e, grazie al suo stile personale, ha un vasto seguito sui social media, fatto insolito per un musicista classico.
Micah ha studiato con Marsha Gerber e Enrique Graf . Ha conseguito un Bachelor of Music presso il Curtis Institute of Music, lavorando con Robert McDonald e Gary Graffman. Ha completato il suo master alla Juilliard con Jerome Lowenthal. Ha ricevuto il Gilmore Young Artist Award  nel 2016 e si è esibito come solista con orchestre di tutto il mondo.

A mezzanotte, da “Gli amorosi incanti” (2010), Sara Teasdale

Mi si è svelata infine l’essenza della vita:
mai nulla compi, inizi solamente.
Persino la vittoria più difficile e ambita
non è mai stata vinta veramente.

Avevo eretto all’anima il tempio dell’amore:
si svela ospite ambiguo ed invadente.
Musica, lodi e risa giovano poco al cuore.
Più bello del riposo non c’è niente.

(Traduzione di Silvio Raffo)

At Midnight

Now at last I have come to see what life is,
Nothing is ever ended, everything only begun,
And the brave victories that seem so splendid
Are never really won.

Even love that I built my spirit’s house for,
Comes like a brooding and a baffled guest,
And music and men’s praise and even laughter
Are not so good as rest.

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DRIFT »Breaking Waves« | Elbphilharmonie – Hamburg (DE)

Centinaia di droni illuminati hanno avvolto l’Elbphilharmonie in un’ondata di luce.
Il duo di artisti DRIFT ha creato un’opera d’arte appositamente per l’Elbphilharmonie che ha immerso l’angolo occidentale dell’edificio in uno spettacolo di luci sotto forma di onde per 10 minuti, dal 28 aprile al 1 maggio 2022. Centinaia di droni hanno ballato al secondo movimento del Concerto per pianoforte di Thomas Adès, già eseguito al concerto per il quinto anniversario della Elbphilharmonie l’11 gennaio 2022; “Breaking Waves” era originariamente previsto per questa occasione.

L’Elbphilharmonie è senza dubbio uno dei simboli più importanti di Amburgo.
La sua moderna struttura sorge su uno dei più antichi magazzini portuali della città. Rinomata a livello internazionale per essere una delle sale da concerto con la migliore acustica, in realtà è molto di più. Il concetto dell’opera unisce musica e architettura, creando una struttura più unica che rara: due maestose sale da concerto, un hotel e appartamenti di lusso, e un ristorante.

vado per i 73: da “Mentre Buddha sorride” (2015), Charles Bukowski

sì, è vero – mi sto rammollendo.
ai bei tempi
per attraversare la mia stanza dovevi
farti largo tra le bottiglie
vuote.
adesso dopo averle scolate
le infilo ordinatamente in scatoloni
di cartone.
sono un bravo cittadino adesso, conservo
le bottiglie per la città di Los
Angeles che le
ricicla.
e non vedo l’interno
di una cella per ubriachi da dieci anni
buoni.
(chiudo a chiave la porta quando bevo
e faccio del male solo a
me stesso.)
noioso, vero?
ma non è malaccio, ascoltare
Mahler mentre le pareti
danzano.
come recluso tengo botta per
me.
così adesso restituisco le strade
a te,
che sei un duro.

(Traduzione di Simona Viciani)

moving toward age 73:

yes it’s true – I’m mellowing.
in the old days
to cross my room you’d have to
step around and between empty
bottles.
now after I empty them
I stack them neatly in paper
cartons.
I’m a good citizen now, I save
the bottles for the city of Los
Angeles to
recycle.
and I haven’t seen the inside
of a drunk tank for a good ten
years.
(I lock the door when I drink
and only inflict damage upon
myself.)
boring, isn’t it?
but not too bad, listening to
Mahler as the walls
dance.
as a recluse it’s enough for
me.
so now I’m turning the street back
over to you,
tough guy.

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Teodor Currentzis conducts Mahler’s Symphony No 5 in C-sharp Minor Concert recorded at KKL – Lucerne Festival Hall (Lucerne, Switzerland), on October 10, 2021