Tra i rami dell’alloro
vidi due colombe oscure.
Una era il sole,
l’altra la luna.
“Commarelle”, gli dissi,
“dov’è la mia sepoltura ?”
“Nella mia coda”, disse il sole.
“Nella mia gola”, disse la luna.
E io che stavo camminando
con la terra alla cintura
vidi due aquile di neve
e una ragazza nuda.
Una era l’altra
e la ragazza era nessuna.
“Aquilette”, gli dissi,
“dov’è la mia sepoltura ?”
“Nella mia coda”, disse il sole.
“Nella mia gola”, disse la luna.
Tra i rami dell’alloro
vidi due colombe nude.
Una era l’altra
e le due erano nessuna.
Casida de las palomas oscuras
Por las ramas del laurel
vi dos palomas oscuras.
La una era el sol,
la otra la luna.
“Vecinitas”, les dije,
“? dónde está mi sepultura ?”
“En mi cola”, dijo el sol.
“En mi garganta”, dijo la luna.
Y yo que estaba caminando
con la tierra por la cintura
vi dos águilas de nieve
y una muchacha desnuda.
La una era la otra
y la muchacha era ninguna.
“Aguilitas”, les dije,
“? dónde está mi sepultura ?”
“En mi cola”, dijo el sol.
“En mi garganta”, dijo la luna.
Por las ramas del laurel
vi dos palomas desnudas.
La una era la otra
y las dos eran ninguna.
Garcia Lorca! Quanti sospiri innamorati da ragazzo dietro i suoi versi incantati!
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Credo che Garcia Lorca sia uno tra i poeti più sensibili e delicati, interprete di un sentimento assoluto e totalizzante… il tuo commento lo conferma. Ti ringrazio 🙂
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