La luce che viene, da “The Late Hour”, Mark Strand

Perfino così tardi avviene:
l’amore che arriva, la luce che viene.
Ti svegli e le candele si sono accese forse da sé,
le stelle accorrono, i sogni entrano a fiotti nel cuscino,
sprigionano caldi bouquet d’aria.
Perfino così tardi le ossa del corpo splendono
e la polvere del domani s’incendia in respiro.

(Trad. di Damiano Abeni)

The coming of life

Even this late it happens:
the coming of love, the coming of light.
You wake and the candles are lit as if by themselves,
stars gather, dreams pour into your pillows,
sending up warm bousquets of air.
Even this late the bones of the body shine
and tomorrow’s dust flates into breath.

Dedicato alle donne, Madre Teresa di Calcutta

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

Never Stop Yourself

Always keep in mind that your skin will wrinkle and that your hair will go white and that your days will become years… But the most important thing never changes–your strength of will and your convictions don’t have an age limit. Your spirit is like a feather duster to wipe away the cobwebs.

After every arrival there is a leaving. After every accomplishment there is another challenge. While you are alive, feel and know that you are alive.

When you are feeling sorry for yourself about what you used to be able to do, do something new. Don’t live surrounded by the yellowed photos of yesterday. Continue forward, even though you feel abandoned by others. Don’t let rust take away the steel that is in you.

Behave in a way that others respect you, not pity you.

When, due to your years, you cannot run–trot. When you can no longer trot–walk. When you can no longer walk–grab a cane and keep on going.

Never stop yourself.

Alla mia studentessa diciassettenne preferita, Billy Collins

Ti rendi conto che se tu avessi cominciato
a costruire il Partenone il giorno in cui sei nata
ti mancherebbe solo un anno per finirlo?
Certo, non avresti potuto farlo da sola,
e allora non importa: vai bene così come sei.
Ti vogliamo bene perché sei come sei.

Ma lo sapevi che alla tua età Judy Garland
tirava su 150.000 dollari a foto,
Giovanna d’Arco guidava l’esercito francese alla vittoria,
e Blaise Pascal aveva pulito la sua camera?
No aspetta, voglio dire aveva inventato la calcolatrice.

Certo, avrai tempo per tutto questo anche più avanti nella vita
quando uscirai dalla tua camera
e comincerai a sbocciare, o almeno a raccogliere tutte le tue calze.
Per qualche ragione, mi viene sempre in mente che Lady Jane Grey
era regina d’Inghilterra a soli quindici anni,
ma poi fu decapitata, e allora forse è meglio non prenderla ad esempio.

Pochi secoli dopo, quando aveva la tua età,
Franz Schubert lavava i piatti per la sua famiglia,
ma questo non gli impedì di comporre due sinfonie,
quattro opere e due messe complete quando era ancora ragazzino.
Certo, questo succedeva in Austria al culmine
del lirismo romantico, non qui nella periferia di Cleveland.

Francamente, che importa se Annie Oakley era un cecchino infallibile a quindici anni,
o se Maria Callas debuttava come Tosca a diciassette?

Pensiamo che tu sia speciale così come sei,
mentre giocherelli col cibo, lo sguardo perso nel vuoto.
A proposito, ho mentito dicendo che Schubert lavava i piatti,
ma questo non vuol dire che non abbia mai dato una mano in casa.

(Trad. di Franco Nasi)

To My Favorite 17-Year-Old High School Girl

Do you realize that if you had started
building the Parthenon on the day you were born
you would be all done in only one more year?
Of course, you couldn’t have done that all alone,
so never mind; you’re fine just as you are.
You are loved simply for being yourself.Continua a leggere…

O Me! O Vita!, Walt Whitman

Ahimè! Ah vita! di queste domande che ricorrono,
degli infiniti cortei di senza fede, di città piene di sciocchi,
di me stesso che sempre mi rimprovero, (perché chi più sciocco di me, e chi più senza fede?)
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi, della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti nodi,
la domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre –
Che cosa c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?

Risposta
Che tu sei qui – che esiste la vita e l’individuo,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un tuo verso.

(Traduzione di Giuseppe Conte)

O Me! O Life!

O Me! O life! of the questions of these recurring,
Of the endless trains of the faithless, of cities fill’d with the foolish,
Of myself forever reproaching myself, (for who more foolish than I, and who more faithless?)
Of eyes that vainly crave the light, of the objects mean, of the struggle ever renew’d,
Of the poor results of all, of the plodding and sordid crowds I see around me,
Of the empty and useless years of the rest, with the rest me intertwined,
The question, O me! so sad, recurring – What good amid these, O me, O life?

Answer
That you are here-that life exists and identity,
That the powerful play goes on, and you may
contribute a verse.

Mistero, da “Curso superior de ignorancia”, Miguel d’Ors

Chi sono?
– L’intervallo di mistero
tra la rosa luminosa che taglio per te
e la rosa spenta che la mia mano ti tende.

De misterio

¿Quién soy?
-Este intervalo de misterio
entre la rosa ardiente que corto para ti
y la rosa sombría que mi mano te tiende.

Quando sono entrata, da “La Terra Santa”, Alda Merini

Quando sono entrata
tre occhi mi hanno raccolto
dentro le loro sfere,
tre occhi duri impazziti
di malate dementi:
allora io ho perso i sensi
ho capito che quel lago
azzurro era uno stagno
melmoso di triti rifiuti
in cui sarei affogata.