La mente non può dormire, può solo giacere sveglia,
ingolfata, ad ascoltare la neve che si aduna
come per l’assalto finale.
Vorrebbe che venisse Čechov a somministrarle
qualcosa – tre gocce di valeriana, un bicchiere
d’acqua di rose – qualunque cosa, non importa.
La mente vorrebbe uscire di qui
fuori sulla neve. Vorrebbe correre
con un branco di bestie irsute, tutte denti,
sotto la luna, in mezzo alla neve, senza
lasciare traccia, neanche un’impronta, nulla.
È malata, stasera, la mente.
Winter Insomnia
The mind can’t sleep, can only lie awake and
gorge, listening to the snow gather as
for some final assault.
It wishes Checkov were here to minister
something—three drops of valerian, a glass
of rose water—anything, it wouldn’t matter.
The mind would like to get out of here
onto the snow. It would like to run
with a pack of shaggy animals, all teeth,
under the moon, across the snow, leaving
no prints or spoor, nothing behind.
The mind is sick tonight.
Bellissima!!!
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Grazie!
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Bello,
il sonno è importante ma ogni tanto serve esser svegli e sognare…
Buona giornata 😘
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Sognare ad occhi aperti è sicuramente positivo, ma talvolta può rivelarsi un sognare forzato come nel caso dell’Insonnia Invernale di Carver, che lo intrappola in una dimensione che non è né di reale sogno, né di vera vita e da cui lui vorrebbe sfuggire.
Grazie per il commento, buona serata! 🙂
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Che meraviglia!
Ignoravo le opere di Carver…
Grazie per la tua condivisione!
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Anche per me la poesia di Carver è una “scoperta” recente e mi piace molto per la sua limpidezza e per il legame, la reciprocità che riesce a stabilire col lettore.
Sono contenta che questa poesia ti sia piaciuta e ti ringrazio per il commento, buona domenica! 🙂
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