Sonetto 88, William Shakespeare

Quando avrai deciso di non stimarmi più
ed esporrai i miei meriti al pubblico disprezzo,
contro me stesso combatterò al tuo fianco
e proverò che sei sincero pur sapendoti spergiuro.
Conoscendo a fondo ogni mia mancanza
a tuo sostegno potrei portare a conoscenza
colpe nascoste di cui mi son macchiato,
affinché perdendomi tu possa averne gloria:
e in tal modo anch’io ne sarei gratificato;
perché volgendo a te ogni mio pensiero d’amore,
le gravi accuse che imputerò a me stesso,
dando a te un vantaggio, doppio per me sarà.
Il mio amore è così grande, talmente ti appartengo,
che per la tua ragione sopporterò ogni torto.

Sonnet LXXXVIII,  original text

When thou shalt be disposed to set me light,
And place my merit in the eye of scorn,
Upon thy side against myself I’ll fight,
And prove thee virtuous, though thou art forsworn.
With mine own weakness being best acquainted,
Upon thy part I can set down a story
Of faults conceal’d, wherein I am attainted,
That thou in losing me shalt win much glory:
And I by this will be a gainer too;
For bending all my loving thoughts on thee,
The injuries that to myself I do,
Doing thee vantage, double vantage me.
Such is my love, to thee I so belong,
That for thy right myself will bear all wrong.

 

2 pensieri su “Sonetto 88, William Shakespeare

  1. a proposito di shakespeare mi hai fatto venire in mente che alle volte la traduzione è meglio dell’originale, nel macbeth durante l’angosciosa veglia notturna chiede alla guardia “how goes the night boy?” – in italiano è tradotto come ” a che punto è la notte ? “, qui scommetto che il traduttore ha avuto un guizzo di genio creativo che supera il maestro, se ciò che scrivo non c’entra con il sonetto me ne scuso, passa una buona domenica, ciao da rinaldo.

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    • E’ indubbio che le poesie originali siano molto belle, ma concordo con te nel dire che una traduzione letterale non sempre sia la scelta migliore possibile. A volte l’interpretazione del traduttore, infatti, può dare un importante valore aggiunto al testo.
      Trovo comunque molto interessanti sia la traduzione che il commento di Walter Siti, dal libro “La voce verticale”, reperibile su Google Libri.
      Ti ringrazio per il commento, buona serata 🙂

      Piace a 1 persona

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