C’incontrammo come Scintille – Divergenti Selci
Spinte per varie – sparse vie –
Ci separammo come se il Centro della Selce
Fosse stato spaccato da un’Ascia –
Sostenuti dalla Luce che avevamo generato
Prima di avvertire il Buio –
Che distinguemmo dal contrasto fra esso
E quell’eterea Scintilla.
(Trad. di Giuseppe Ierolli)
We met as Sparks – Diverging Flints
We met as Sparks – Diverging Flints
Sent various – scattered ways –
We parted as the Central Flint
Were cloven with an Adze –
Subsisting on the Light We bore
Before We felt the Dark –
We knew by change between itself
And that etherial Spark.
I bimbi di Extremadura
vanno scalzi.
Chi ha rubato le loro scarpe?
Li ferisce il caldo e il freddo.
Chi ha strappato i loro vestiti?
La pioggia
bagna loro il letto e il sonno.
Chi demolì la loro casa?
Non sanno
i nomi delle stelle.
Chi chiuse la loro scuola?
I bimbi di Extremadura
sono seri.
Chi fu che rubò i loro giochi?
Los niños de Extremadura
Los niños de Extremadura
van descalzos.
¿Quién les robó los zapatos?
Les hiere el calor y el frío.
¿Quién les rompió los vestidos?
La lluvia
les moja el sueño y la cama.
¿Quién les derribó la casa?
No saben
los nombres de las estrellas.
¿Quién les cerró las escuelas?
Los niños de Extremadura
son serios.
¿Quién fue el ladrón de sus juegos?
Quella vela piegata dalla luce,
stanca d’isole,
una goletta che batte il Mar dei Caraibi
per ritornare, potrebbe essere Odisseo
diretto a casa attraverso l’Egeo:
quel desiderio di padre e di marito,
sotto l’aspro livore della vecchiezza,
è come l’adultero che sente il nome di Nausicaa
in ogni grido di gabbiano.
E questo non assicura la pace. L’antica guerra
tra ossessione e responsabilità
non può finire ed è la stessa
per il naufrago e per chi sul lido
ora infila i piedi nei sandali per rientrare
da quando Troia ha spirato l’ultima fiamma
e il macigno del cieco ciclope ha alzato le acque
dalle cui ondate i grandiosi esametri giungono
alle conclusioni dell’esausta risacca.
I classici possono consolare. Ma non abbastanza.
Sea Grapes
That sail which leans on light,
tired of islands,
a schooner beating up the Caribbean
for home, could be Odysseus,
home-bound on the Aegean;
that father and husband’s
longing, under gnarled sour grapes, is like
the adulterer hearing Nausicaa’s name in
every gull’s outcry.
This brings nobody peace. The ancient war
between obsession and responsibility will
never finish and has been the same
for the sea-wanderer or the one on shore now
wriggling on his sandals to walk home, since
Troy sighed its last flame,
and the blind giant’s boulder heaved the trough from
whose groundswell the great hexameters come to the
conclusions of exhausted surf.
È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica. A cosa mi serviranno i miei talismani: l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione, lo studio delle parole che l’aspro Nord usò per cantare i suoi mari e le sue spade, la serena amicizia, le gallerie della Biblioteca, le cose comuni, le abitudini, il giovane amore di mia madre, l’ombra militare dei miei morti, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
Già la brocca si rompe sulla fontana, già l’uomo si alza alla voce dell’uccello, già sono oscure sagome quelli che guardavano dietro le finestre, ma l’ombra non ha portato la pace.
È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce, l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo di strada dove non oso passare.
Già gli eserciti mi accerchiano, le orde.
(Questa stanza è irreale: lei non l’ha vista).
Il nome di una donna mi denuncia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.
El amanezado
Es el amor. Tendré que cultarme o que huir.
Crecen los muros de su cárcel, como en un sueño atroz.
La hermosa máscara ha cambiado, pero como siempre es la única.
¿De qué me servirán mis talismanes: el ejercicio de las letras,
la vaga erudición, el aprendizaje de las palabras que usó el áspero Norte para cantar sus mares y sus espadas,
la serena amistad, las galerías de la biblioteca, las cosas comunes,
los hábitos, el joven amor de mi madre, la sombra militar de mis muertos, la noche intemporal, el sabor del sueño?
Estar contigo o no estar contigo es la medida de mi tiempo.
Ya el cántaro se quiebra sobre la fuente, ya el hombre se
levanta a la voz del ave, ya se han oscurecido los que miran por las ventanas, pero la sombra no ha traído la paz.
Es, ya lo sé, el amor: la ansiedad y el alivio de oír tu voz, la espera y la memoria, el horror de vivir en lo sucesivo.
Es el amor con sus mitologías, con sus pequeñas magias inútiles.
Hay una esquina por la que no me atrevo a pasar.
Ya los ejércitos me cercan, las hordas.
(Esta habitación es irreal; ella no la ha visto.)
El nombre de una mujer me delata.
Me duele una mujer en todo el cuerpo.
Nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire,
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio che
nessuno ti veda.
Nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma gli verso addosso whisky e aspiro
il fumo delle sigarette
e le puttane e i baristi
e i commessi del droghiere
non sanno che lì dentro c’è lui.
Nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani giù, mi vuoi fare
andar fuori di testa?
vuoi mandare all’aria tutto il mio lavoro?
vuoi far saltare le vendite dei miei libri in Europa?
Nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
solo di notte qualche volta
quando dormono tutti.
Gli dico: lo so che ci sei,
non essere triste
poi lo rimetto a posto,
ma lui lì dentro un pochino canta,
mica l’ho fatto davvero morire,
dormiamo insieme così
col nostro patto segreto
ed è così grazioso da far piangere
un uomo, ma io non piango,
e voi?
Bluebird
there’s a bluebird in my heart that
wants to get out
but I’m too tough for him,
I say, stay in there, I’m not going
to let anybody see
you.
there’s a bluebird in my heart that
wants to get out
but I pour whiskey on him and inhale
cigarette smoke
and the ****s and the bartenders
and the grocery clerks
never know that
he’s
in there.
there’s a bluebird in my heart that
wants to get out
but I’m too tough for him,
I say,
stay down, do you want to mess
me up?
you want to screw up the
works?
you want to blow my book sales in
Europe?
there’s a bluebird in my heart that
wants to get out
but I’m too clever, I only let him out
at night sometimes
when everybody’s asleep.
I say, I know that you’re there,
so don’t be
sad.
then I put him back,
but he’s singing a little
in there, I haven’t quite let him
die
and we sleep together like
that
with our
secret pact
and it’s nice enough to
make a man
weep, but I don’t
weep, do
you?
Poesia animata da Monika Umba, studentessa della Cambridge School of Art
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
Succhiante minerali e amore materno
Così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
Né sono la beltà di un’aiuola
Ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
Senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
E la cima d’un fiore, non alta, ma più clamorosa:
Dell’uno la lunga vita, dell’altra mi manca l’audacia.
Stasera, all’infinitesimo lume delle stelle,
Alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo, ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
Forse assomiglio a loro nel modo più perfetto –
Con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me più naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
E sarò utile il giorno che resterò sdraiata per sempre:
Finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.
(Trad. di Giovanni Giudici)
I am Vertical
But I would rather be horizontal.
I am not a tree with my root in the soil
Sucking up minerals and motherly love
So that each March I may gleam into leaf,
Nor am I the beauty of a garden bed
Attracting my share of Ahs and spectacularly painted,
Unknowing I must soon unpetal.
Compared with me, a tree is immortal
And a flower-head not tall, but more startling,
And I want the one’s longevity and the other’s daring.
Tonight, in the infinitesimal light of the stars,
The trees and the flowers have been strewing their cool odors.
I walk among them, but none of them are noticing.
Sometimes I think that when I am sleeping
I must most perfectly resemble them —
Thoughts gone dim.
It is more natural to me, lying down.
Then the sky and I are in open conversation,
And I shall be useful when I lie down finally:
Then the trees may touch me for once, and the flowers have time for me.
Tra i rami dell’alloro
vidi due colombe oscure.
Una era il sole,
l’altra la luna.
“Commarelle”, gli dissi,
“dov’è la mia sepoltura ?”
“Nella mia coda”, disse il sole.
“Nella mia gola”, disse la luna.
E io che stavo camminando
con la terra alla cintura
vidi due aquile di neve
e una ragazza nuda.
Una era l’altra
e la ragazza era nessuna.
“Aquilette”, gli dissi,
“dov’è la mia sepoltura ?”
“Nella mia coda”, disse il sole.
“Nella mia gola”, disse la luna.
Tra i rami dell’alloro
vidi due colombe nude.
Una era l’altra
e le due erano nessuna.
Casida de las palomas oscuras
Por las ramas del laurel
vi dos palomas oscuras.
La una era el sol,
la otra la luna.
“Vecinitas”, les dije,
“? dónde está mi sepultura ?”
“En mi cola”, dijo el sol.
“En mi garganta”, dijo la luna.
Y yo que estaba caminando
con la tierra por la cintura
vi dos águilas de nieve
y una muchacha desnuda.
La una era la otra
y la muchacha era ninguna.
“Aguilitas”, les dije,
“? dónde está mi sepultura ?”
“En mi cola”, dijo el sol.
“En mi garganta”, dijo la luna.
Por las ramas del laurel
vi dos palomas desnudas.
La una era la otra
y las dos eran ninguna.
Non esiste alcun dovere della vita,
vi è solo il dovere dell’essere felici.
Per questo solo, noi siamo al mondo,
e con tutti i doveri
e con tutta la morale
e con tutti i comandamenti
difficilmente ci si rende felici l’un l’altro,
perché non si rende felici se stessi.
Se l’uomo può essere buono,
lo può essere solo
se egli è felice,
se egli ha in se stesso armonia,
quindi se egli ama.
Questo è stato l’insegnamento,
il solo insegnamento del mondo;
Questo diceva Gesù,
questo diceva Budda,
questo diceva Hegel.
Per ognuno l’unica cosa importante al mondo è:
la propria interiorità
la propria anima
la propria capacità di amare.
Se queste sono in ordine
si possono mangiare miglio o dolci,
portare stracci o gioielli.
Allora il mondo risuonerà chiaramente con l’anima,
tutto è buono,
tutto è in ordine.
Glücklichsein
Es gibt keine Pflichten des Lebens
es gibt nur eine Pflicht des Glücklichseins.
Dazu alleine sind wir auf der Welt,
und mit aller Pflicht
und aller Moral
und allen Geboten
macht man einander selten glücklich,
weil man sich selbst damit nicht glücklich macht.
Wenn der Mensch gut sein kann,
so kann er es nur,
wenn er glücklich ist,
wenn er Harmonie in sich hat,
also wenn er liebt.
Dies war die Lehre,
die einzige Lehre in der Welt,
dies sagte Jesus
dies sagte Buddha
dies sagte Hegel.
Für jeden ist das einzige wichtige auf der Welt
sein eigenes Innerstes
seine Seele
seine Liebesfähigkeit.
Ist die in Ordnung,
so mag man Hirse oder Kuchen essen,
Lumpen oder Juwelen tragen,
dann klang die Welt mit der Seele rein zusammen,
war gut
war in Ordnung