Mai incontro la primavera senza commozione, Emily Dickinson

Mai incontro la primavera senza commozione –
provo l’antico desiderio –
una fretta e un indugio, mescolati,
una licenza di essere bella –

Una competizione nel mio animo
con qualcosa in lei nascosto –
e quando svanisce, rimorso
di non averla frequentata di più.

I cannot meet the Spring unmoved

I cannot meet the Spring unmoved —
I feel the old desire —
A Hurry with a lingering, mixed,
A Warrant to be fair —

A Competition in my sense
With something hid in Her —
And as she vanishes, Remorse
I saw no more of Her.

Sono viva – suppongo, Emily Dickinson

Sono viva – suppongo –
I Rami sulla mia Mano
Sono pieni di Convolvolo –
E sulla punta delle dita –

Il Carminio – dà un fremito caldo –
E se tengo uno Specchio
Davanti alla Bocca – si appanna –
Per il Medico – prova del Respiro –

Sono viva – perché
Non sono in una Stanza –
È – di solito – il Salotto –
Dove i Visitatori possano venire –

Chinarsi – e scrutare di traverso –
Aggiungendo “Com’è diventata – fredda” –
E “Era cosciente – quando si è inoltrata
Nell’Immortalità?”

Sono viva – perché
Non possiedo una Casa –
Intitolata a me sola – esclusiva –
E inadatta a chiunque altro –

E contrassegnata dal mio nome da Ragazza –
Cosicché i Visitatori possano sapere
Quale Porta sia la mia – e non si sbaglino –
E provino un’altra Chiave –

Com’è bello – essere viva!
Com’è infinito – essere
Viva – due volte – La Nascita che ebbi –
E questa – un’altra, in Te!

(Trad. di Giuseppe Ierolli)

I am alive – I guess –

I am alive – I guess –
The Branches on my Hand
Are full of Morning Glory –
And at my finger’s end –Continua a leggere…