Bisogna sempre essere ebbri. Ecco tutto: è l’unica questione. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che spezza le vostre spalle e vi piega verso terra, dovete ubriacarvi senza tregua.
Di che? Di vino, di poesia, di virtù, a vostro piacimento. Ma ubriacatevi. E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde d’un fossato, nella cupa solitudine della vostra camera, vi risvegliate, essendo già l’ebbrezza scomparsa o diminuita, chiedete al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio, a tutto ciò che rotola, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è; e il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio, vi risponderanno: “E’ l’ora di ubriacarsi! per non essere schiavi martirizzati dal Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza posa! Di vino, di poesia, o di virtù, a vostro piacimento.”
(trad. di Franco Rella)
Enivrez-vous
Il faut être toujours ivre. Tout est là: c’est l’unique question. Pour ne pas sentir l’horrible fardeau du Temps qui brise vos épaules et vous penche vers la terre, il faut vous enivrer sans trêve.
Mais de quoi? De vin, de poésie, de vertu, à votre guise. Mais enivrez-vous.
Et si quelquefois, sur les marches d’un palais, sur l’herbe verte d’un fossé, dans la solitude morne de votre chambre, vous vous réveillez, l’ivresse déjà diminuée ou disparue, demandez au vent, à la vague, à l’étoile, à l’oiseau, à l’horloge, à tout ce qui fuit, à tout ce qui gémit, à tout ce qui roule, à tout ce qui chante, à tout ce qui parle, demandez quelle heure il est; et le vent, la vague, l’étoile, l’oiseau, l’horloge, vous répondront: “Il est l’heure de s’enivrer! Pour n’être pas les esclaves martyrisés du Temps, enivrez-vous; enivrez-vous sans cesse! De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise.”
Caspita! Davvero un bel pensiero, anche se credo che pochi di noi sappiano cosa significhi davvero “ubriacarsi” di qualcosa. Baudelaire è stato uno dei miei poeti preferiti in gioventù, eppure questo suo pensiero non lo conoscevo.
Trasformare la consapevolezza della inevitabile caducità da motivo di paura a ragione per vivere pienamente dovrebbe essere obiettivo di tutti, invece, sorprendentemente, in pochi se ne occupano.
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Grazie per il commento, che condivido.
Questo breve racconto è tratto da “Lo spleen di Parigi” che inaugura il genere letterario del poema in prosa ed è uno dei libri più significativi e necessari per entrare nella modernità. Baudelaire definì questi poemetti “i nuovi Fiori del male”, ma scritti con più libertà, più dettagli, più satira.
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