Agosto a Parigi, da “Balistica” (2011), Billy Collins

Mi sono fermato qui, in rue des Écoles
a due passi dal boulevard St-Germain
per guardare da dietro le spalle un uomo
con una camicia di flanella e un cappello di paglia
che ha disposto un cavalletto e una sedia di tela
sul marciapiede per dipingere da una buffa angolatura
una vista laterale della Chiesa di San Tommaso d’Aquino.

Ma dove sei lettore,
che non ti sei fermato nella tua passeggiata
a guardami da dietro le spalle
per vedere che cosa sto appuntando su questo quadernetto.

Da solo in questa città,
mi chiedo a volte come sei,
se uomo con addosso una camicia di flanella
o donna avvolta in una gonna azzurra fermata da una spilla.

Ma ogni volta che mi giro, lettore,
sei volato via, attraverso una piega dell’aria,
in una quieta stanza dove le imposte sono chiuse
a contrastare la calura del pomeriggio,
dove c’è solo il suono del tuo respiro
e, ogni tanto, del girarsi di una pagina.

(Traduzione di Franco Nasi)

August in Paris

I have stopped here on the rue des Écoles
just off the boulevard St-Germain
to look over the shoulder of a man
in a flannel shirt and a straw hat
who has set up an easel and a canvas chair
on the sidewalk in order to paint from a droll angle
a side-view of the Church of Saint Thomas Aquinas.

But where are you, reader,
who have not paused in your walk
to look over my shoulder
to see what I am jotting in this notebook?

Alone in this city,
I sometimes wonder what you look like,
if you are wearing a flannel shirt
or a wraparound blue skirt held together by a pin.

But every time I turn around
you have fled through a crease in the air
to a quiet room where the shutters are closed
against the heat of the afternoon,
where there is only the sound of your breathing
and every so often, the turning of a page.

Prima che bruci Parigi, Nazim Hikmet

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore
finché il mio cuore è sul suo ramo
vorrei una notte di maggio
una di queste notti
sul lungosenna Voltaire
baciarti sulla bocca
e andando poi a Notre-Dame
contempleremmo il suo rosone
e a un tratto serrandoti a me
di gioia paura stupore
piangeresti silenziosamente
e le stelle piangerebbero
mischiate alla pioggia fine.

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore
finché il mio cuore è sul suo ramo
in questa notte di maggio sul lungosenna
sotto i salici, mia rosa, con te
sotto i salici piangenti molli di pioggia
ti direi due parole le più ripetute a Parigi
le più ripetute, le più sincere
scoppierei di felicità
fischietterei una canzone
e crederemmo negli uomini.

In alto, le case di pietra
senza incavi né gobbe
appiccicate
coi loro muri al chiar di luna
e le loro finestre diritte che dormono in piedi
e sulla riva di fronte il Louvre
illuminato dai proiettori
illuminato da noi due
il nostro splendido palazzo
di cristallo.

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore
finché il mio cuore è sul suo ramo

in questa notte di maggio, lungo la Senna, nei depositi
ci siederemmo sui barili rossi
di fronte al fiume scuro nella notte
per salutare la chiatta dalla cabina gialla che passa
– verso il Belgio o verso l’Olanda? –
davanti alla cabina una donna
con un grembiule bianco
sorride dolcemente.

Finché ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finché ancora tempo, mio amore.

 

Before the time runs out, my rose

Before the time runs out, my rose,
before Paris is burned down and destroyed,
before the time runs out, my rose,
and my heart is still on its branch,Continua a leggere…