Da un taccuino, James Merrill

Il biancore vicino e distante.
Il freddo, la quiete…
Una prima parola è d’impasse
alla tormenta, passa
fuori nel fresco
candore. Non chiedi più niente.
Ogni passo anche mai intrapreso
porta in avanti, pur se
in cerchi sempre
più stretti, più stretti.
La vertigine
ti sostiene. E ora senza peso
plani sullo stagno ghiacciato,
calzato d’acciaio, a inseguire
il suo ovale senza sogni
con loop e spirali
finché (il tuo volto
luminoso e chino, coperto, svuotato
di ogni bisogno che tu conosca
cosa si nascondeva, cosa chiamava,
saggezza o errore,
sotto quello specchio)
la pagina che scarabocchiavi
si volta. Un giorno nuovo. Neve fresca.

From a Notebook

The whiteness near and far.
The cold, the hush. . . .
A first word stops
The blizzard, steps
Out into fresh
Candor. You ask no more.
Each never taken stride
Leads onward, though
In circles ever
Smaller, smaller.
The vertigo
Upholds you. And now to glide
Across the frozen pond,
Steelshod, to chase
Its dreamless oval
With loop and spiral
Until (your face
Downshining, lidded, drained
Of any need to know
What hid, what called,
Wisdom or error,
Beneath that mirror)
The page you scrawled
Turns. A new day. Fresh snow.

La Luce di Natale, Laurence Housman

La Luce guardò in basso e vide le Tenebre:
Là voglio andare – disse la Luce.
La Pace guardò in basso e vide la Guerra:
Là voglio andare – disse la Pace.
L’Amore guardò in basso e vide l’Odio:
Là voglio andare – disse l’Amore.
Così apparve la Luce e risplendette,
così apparve la Pace e offrì riposo;
così apparve l’Amore e portò vita.
E il Verbo si fece carne e dimorò fra noi.

Light Looked Down

Light looked down and beheld Darkness.
“Thither will I go,” said Light.
Peace looked down and beheld War.
“Thither will I go,” said Peace.
Love looked down and beheld Hatred.
“Thither will I go,” said Love.
So came Light and shone.
So came Peace and gave rest.
So came Love and brought life.
And the Word was made flesh and dwelt among us.