Amore, Carlos Drummond De Andrade

Quando incontri qualcuno e questo qualcuno fa fermare il tuo cuore
per alcuni secondi, fai attenzione: può essere la persona più importante della
tua vita.

Se gli occhi si incrociano e in quel momento c’è la stessa luce intensa
tra loro, stai in allerta: può essere la persona che stai aspettando dal
giorno in cui sei nato.

Se il tocco delle labbra è stato intenso, se il bacio è stato appassionante e gli occhi
si sono riempiti d’acqua in quel momento, rifletti: c’è qualcosa di magico tra voi.

Se il primo e l’ultimo pensiero del giorno è per quella persona, se il desiderio di
stare insieme arriva a stringerti il cuore, ringrazia: Dio ti ha mandato un
dono divino: l’amore.

Se un giorno doveste chiedere perdono l’uno all’altro per qualche motivo e in cambio
ricevere un abbraccio, un sorriso, una carezza sui capelli e i gesti varranno più
di mille parole, arrenditi: voi siete fatti l’uno per l’altro.

Se per qualche motivo fossi triste, se la vita ti avesse inflitto un colpo e
l’altra persona soffrisse il tuo dolore, piangesse le tue lacrime e le asciugasse
con affetto, che cosa meravigliosa: tu potrai contare su di lei in qualsiasi
momento della tua vita.

Se riesci col pensiero a sentire l’odore della persona come se lei
si trovasse lì al tuo fianco… se la trovi meravigliosamente bella,
anche quando indossa un vecchio pigiama, ciabatte infradito e ha i capelli
arruffati…

Se non riesci a lavorare per tutto il giorno, emozionato per l’appuntamento che avete quella sera… se non riesci a immaginare, in nessun modo,
un futuro senza quella persona al tuo fianco…

Se hai la certezza che la vedrai invecchiare e, anche così,
sei convinto che continuerai ad essere pazzo di lei… se preferiresti
morire prima di vedere l’altra andarsene: è l’amore che è entrato nella tua vita. È un dono.

Molte persone si innamorano molte volte nella vita, ma poche amano o
trovano un amore vero. O a volte lo incontrano e non prestando attenzione
a questi segnali, lo lasciano passare, senza lasciarlo accadere
veramente.

È il libero arbitrio. Per questo presta attenzione ai segnali, non lasciare che le follie del quotidiano ti rendano cieco alla miglior cosa della vita: l’amore.

(Trad. Tiziana Tonon)

Amor

Quando encontrar alguém e esse alguém fizer seu coração para de funcionar
por alguns segundos, preste atenção. Pode ser a pessoa mais importante da
sua vida.

Se os olhares se cruzarem e neste momento houver o mesmo brilho intenso
entre eles, fique alerta: pode ser a pessoa que você está esperando desde o
dia em que nasceu.

Se o toque dos lábios for intenso, se o beijo for apaixonante e os olhos
encherem d’água neste momento, perceba: existe algo mágico entre vocês.

Se o primeiro e o último pensamento do dia for essa pessoa, se a vontade de
ficar juntos chegar a apertar o coração, agradeça: Deus te mandou um
presente divino: o amor.

Se um dia tiver que pedir perdão um ao outro por algum motivo e em troca
receber um abraço, um sorriso, um afago nos cabelos e os gestos valerem mais
que mil palavras, entregue-se: vocês foram feitos um pro outro.

Se por algum motivo você estiver triste, se a vida te deu uma rasteira e a
outra pessoa sofrer o seu sofrimento, chorar as suas lágrimas e enxugá-las
com ternura, que coisa maravilhosa: você poderá contar com ela em qualquer
momento de sua vida.

Se você conseguir em pensamento sentir o cheiro da pessoa como se ela
estivesse ali do seu lado… se você achar a pessoa maravilhosamente linda,
mesmo ela estando de pijamas velhos, chinelos de dedo e cabelos
emaranhados…

Se você não consegue trabalhar direito o dia todo, ansioso pelo encontro que
está marcado para a noite… se você não consegue imaginar, de maneira
nenhuma, um futuro sem a pessoa ao seu lado…

Se você tiver a certeza que vai ver a pessoa envelhecendo e, mesmo assim,
tiver a convicção que vai continuar sendo louco por ela… se você preferir
morrer antes de ver a outra partindo: é o amor que chegou na sua vida. É uma
dádiva.

Muitas pessoas apaixonam-se muitas vezes na vida, mas poucas amam ou
encontram um amor verdadeiro. Ou às vezes encontram e por não prestarem
atenção nesses sinais, deixam o amor passar, sem deixá-lo acontecer
verdadeiramente.

É o livre-arbítrio. Por isso preste atenção nos sinais, não deixe que as
loucuras do dia a dia o deixem cego para a melhor coisa da vida: o amor.

Sentimentale, Carlos Drummond de Andrade

Mi metto a scrivere il tuo nome
con lettere di pasta.
Nel piatto, la zuppa si raffredda, piena di squame.
e piegati sul tavolo tutti contemplano
questo romantico lavoro.

Disgraziatamente manca una lettera,
una sola lettera
per finire il tuo nome!

– Stai sognando? Guarda che la zuppa si raffredda!

Io stavo sognando…
E c’é un manifesto giallo in tutte le coscienze:
“È proibito sognare in questo paese.”

Sentimental

Ponho-me a escrever ter nome
com letras de macarrão.
No prato, a sopa esfria, cheia de escamas
e debruçados na mesa todos contemplam
esse romântico trabalho.

Desgraçadamente falta uma letra,
uma letra somente
para acabar teu nome!

– Está sonhando? Olhe que a sopa esfria!

Eu estava sonhando…
E há em todas as consciências um cartaz amarelo:
“Neste país é proibido sonhar.”

Poesia, Carlos Drummond de Andrade

Ho speso un’ora pensando un verso
che la penna non vuole scrivere.
Tuttavia esso è qui dentro
inquieto, vivo.
Esso è qui dentro
e non vuole uscire.
Ma la poesia di questo momento
inonda tutta la mia vita.

Poesia

Gastei uma hora pensando um verso
que a pena não quer escrever.
No entanto ele está cá dentro
inquieto, vivo.
Ele está cá dentro
e não quer sair.
Mas a poesia deste momento
inunda minha vida inteira.

Vita minore, da “Cuore numeroso”, Carlos Drummond de Andrade

La fuga dal reale,
ancora più lontano la fuga dal fantastico,
più lontano di tutto, la fuga da se stesso,
la fuga dalla fuga, l’esilio
senza acqua e parola, la perdita
volontaria di amore e memoria,
l’eco
che non corrisponde più all’appello, e questo che si fonde,
la mano che diviene enorme e che sparisce
sfigurata, tutti i gesti insomma impossibili,
se non inutili,
l’inutilità del canto, la purezza
del colore, né un braccio che si muova né un’unghia che cresca.
Non la morte tuttavia.

Ma la vita: captata nella sua forma irriducibile,
senza più ornamento o commento melodico,
vita a cui aspiriamo come pace nella stanchezza
(non la morte),
vita minima, essenziale; un inizio; un sonno;
meno che terra, senza calore; senza scienza né ironia;
quello che si possa desiderare di meno crudele: vita
in cui l’aria, non respirata, mi avvolga;
nessuno spreco di tessuti; loro assenza;
confusione tra mattino e sera, senza più dolore,
perché il tempo non si divide più in sezioni; il tempo
eliminato, domato.
Non ciò che è morto né l’eterno o il divino,
soltanto quello che è vivo, piccolo, silenzioso, indifferente
e solitario vivo.
Questo io cerco.

(Trad. di Vincenzo Arsillo)

Vida menor

A fuga do real,
ainda mais longe a fuga do feérico,
mais longe de tudo, a fuga da si mesmo,
a fuga da fuga, o exìlio
sem àgua e palavra, a perda
voluntària de amor e memòria,
o eco
jà não correspondendo ao apelo, e este fundindo-se,
a mão tornando-se enorme e desaparecendo
desfigurada, todos os gestos afinal impossìveis,
senão inùteis,
a desnecessidade do canto, a limpideza
da cor, nem braço a mover-se nem unha crescendo.
Não a morte, contudo.

Mas a vida: captada em sua forma irridutìvel,
jà sem ornato ou comentàrio melòdico,
vida a que aspiramos como paz no cansaço
(não a morte),
vida mìnima, essencial; um inìcio; um sono;
menos que terra, sem calor; sem ciência nem ironia;
o que se possa desejar de menos cruel: vida
em que o ar, não respirando, mas me envolva;
nenhum gasto de tecidos; ausência deles;
confusão entre manhã e tarde, jà sem dor,
porque o tempo não mais se divide em seções; o tempo
elidido, domado.
Não o morto nem o eterno ou o divino,
apenas o vivo, o pequenino, calado, indiferente
e solitàrio vivo.
Isso eu procuro.

Mani congiunte, Carlos Drummond de Andrade

Non sarò il poeta di un mondo caduco.
Non canterò neppure il mondo futuro.
Sono legato alla vita e guardo i miei compagni.
Sono taciturni ma nutrono grandi speranze.
In mezzo a loro, scruto l’enorme realtà.
Il presente è immenso, non allontaniamoci.
Non allontaniamoci troppo, teniamoci per mano.

Non sarò il cantore di una donna, di una storia,
non dirò i sospiri all’imbrunire, il paesaggio visto dalla finestra,
non distribuirò narcotici o lettere di suicida,
non fuggirò alle isole né sarò rapito dai serafini.
Il tempo è la mia materia, il tempo presente, gli uomini presenti,
la vita presente.

(Trad. di Vera Lúcia de Oliveira)

Mãos dadas

Não serei o poeta de um mundo caduco.
Também não cantarei o mundo futuro.
Estou preso à vida e olho meus companheiros.
Estão taciturnos mas nutrem grandes esperanças.
Entre eles, considero a enorme realidade.
O presente é tão grande, não nos afastemos.
Não nos afastemos muito, vamos de mãos dadas.

Não serei o cantor de uma mulher, de uma história,
não direi os suspiros ao anoitecer, a paisagem vista da janela,
não distribuirei entorpecentes ou cartas de suicida,
não fugirei para as ilhas nem serei raptado por serafins.
O tempo é a minha matéria, o tempo presente, os homens presentes,
a vida presente.

Poesia a sette facce, Carlos Drummond de Andrade

Quando nacqui, un angelo storto
di quelli che vivono nell’ombra
disse: Vai, Carlos, e sii gauche nella vita.

Le case spiano gli uomini
che corrono dietro le donne.
Il pomeriggio sarebbe forse azzurro,
se non ci fossero tanti desideri.

Il tram passa pieno di gambe:
gambe bianche nere gialle.
Perché tante gambe, Dio mio, domanda il mio cuore.
Ma i miei occhi
non chiedono nulla.

L’uomo dietro ai baffi
è serio, semplice e forte.
Quasi non parla.
Ha pochi, rari amici
l’uomo dietro agli occhiali e ai baffi.

Dio mio, perché mi hai abbandonato
se sapevi che io non ero Dio
se sapevi che io ero debole.

Mondo mondo vasto mondo,
se io mi chiamassi Raimondo
sarebbe una rima, non sarebbe una soluzione.
Mondo mondo vasto mondo,
più vasto è il mio cuore.

Non dovrei dirtelo
ma questa luna
questo cognac
mi commuovono da morire.

(Trad. di Vera Lúcia de Oliveira)

Poema de sete faces

Quando nasci, um anjo torto
desses que vivem na sombra
disse: Vai, Carlos! ser gauche na vida.

As casas espiam os homens
que correm atrás de mulheres.
A tarde talvez fosse azul,
não houvesse tantos desejos.

O bonde passa cheio de pernas:
pernas brancas pretas amarelas.
Para que tanta perna, meu Deus, pergunta meu coração.
Porém meus olhos
não perguntam nada.

O homem atrás do bigode
é sério, simples e forte.
Quase não conversa.
Tem poucos, raros amigos
o homem atrás dos óculos e do bigode.

Meu Deus, por que me abandonaste
se sabias que eu não era Deus
se sabias que eu era fraco.

Mundo mundo vasto mundo,
se eu me chamasse Raimundo
seria uma rima, não seria uma solução.
Mundo mundo vasto mundo,
mais vasto é meu coração.

Eu não devia te dizer
mas essa lua
mas esse conhaque
botam a gente comovido como o diabo.