O fragili poesie, Lawrence Ferlinghetti

O fragili poesie
fiori d’amore-notte
Rabbrividire di chitarre
sul Guadalquivir
Voci echeggiate
su terrazze assolate
Statue bianche all’imbocco dei ponti
E “le braccia bianche delle strade”
Balzo di cavalli bradi
che incidono la terra scalpitando
Treni di notte
dalle sirene maledette nascoste
nel libro del tempo
Sere autunnali sulla Third Avenue
la luce ocra che ora si spegne
Manichini nudi
sulle scale antiincendio di casamenti popolari
Neonati gettati
in bagni di lacrime
Risate come cristallo in frantumi
Coppe di champagne lanciate dentro i caminetti
Alba e gli amanti spossati
ancora da saziare –
Tutte, tutte le poesie del sogno umano
ancora da liberare!

O Fragile Poems

O fragile poems
flowers of night-love
quivering of guitars
by the Guadalquivir
echoed voices
on sunlit terraces
white statues on bridgeheads
and ‘The white arms of roads’
leap of wild horses
pawing the earth
trains in the night
their haunted whistles hid
in book of time
autumn evenings on Third Avenue
the ochre light falling
dressmakers’ dummies undressed
on tenement fire escapes
newborn babies thrust
into baths of tears
laughter like crystal shattering
champagne glasses thrown
against fireplaces
dawn and exhausted lovers
still to be sated-
all, all poems in the human dream
still to be liberated!

Consiglio per un qualche giovane uomo nell’anno 2064 d.C., da “The Pleasures of the Damned: Selected Poems”, Charles Bukowski

fammi parlare da amico
nonostante i secoli siano sospesi
tra noi e né tu né io
possiamo vedere la luna.

sii meno preoccupato che la cipolla ti accechi
o il serpente ti morda
o il coleottero possegga la casa
o l’amante tua moglie
o il governo tuo figlio
o il vino la tua volontà
o il dottore il tuo cuore
o il macellaio la tua pancia
o il gatto la tua sedia
o l’avvocato la tua ignoranza della legge
o la legge vestita come un uomo in uniforme e che ti sta uccidendo.

rigetta la perfezione come una brama dell’avido
ma non cedere alla modestia collettiva di una
facile imperfezione

e ricorda
la pancia della balena è carica di
grandi uomini.

(Trad. di Alessandra Marchesi)

Advice for Some Young Man in the Year 2064 A.D.

let me speak as a friend
although the centuries hang
between us and neither you nor I
can see the moon

be careful less the onion blind the eye
or the snake sting
or the beetle possess the house
or the lover your wife
or the government your child
or the wine your will
or the doctor your heart
or the butchers your belly
or the cat your chair
or the lawyer your ignorance of the law
or the law dressed as a uniformed man and killing you.

dismiss perfection as an ache of the
greedy
but do not give in to the mass modesty of
easy perfection.

and remember
the belly of the whale is laden with
great men.

Donna, Eliomar Ribeiro de Souza

Nel tuo esserci l’incanto dell’essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d’essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell’indifferenza,
della discriminazione, dell’oppressione…
in te l’amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l’affetto più puro
che mi fa uomo!

Mujer

En su existencia, el encanto del ser,
la vida, su historia,
marcada del deseo de ser
Simplemente mujer!
en tu cuerpo llevas
como nadie,
el secreto de la vida!
En su historia,
la marca de la indiferencia,
de la discriminación, la opresión …
en ti el amor más hermoso
la belleza transparente
el más puro afecto
que me hace hombre!

Noi saremo…, da “La Bonne Chanson”, Paul Verlaine

Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,

talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta

che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?

Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,

saranno due usignoli che cantan nella sera.
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,

non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.

Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.

Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l’anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?

N’est-ce pas? en dépit des sots et des méchants

N’est-ce pas? en dépit des sots et des méchants
Qui ne manqueront pas d’envier notre joie,
Nous serons fiers parfois et toujours indulgents

N’est-ce pas? nous irons, gais et lents, dans la voie
Modeste que nous montre en souriant l’Espoir,
Peu soucieux qu’on nous ignore ou qu’on nous voie.

Isolés dans l’amour ainsi qu’en un bois noir,
Nos deux cœurs, exhalant leur tendresse paisible,
Seront deux rossignols qui chantent dans le soir.

Quant au Monde, qu’il soit envers nous irascible
Ou doux, que nous feront ses gestes? Il peut bien,
S’il veut, nous caresser ou nous prendre pour cible.

Unis par le plus fort et le plus cher lien,
Et d’ailleurs, possédant l’armure adamantine,
Nous sourirons à tous et n’aurons peur de rien.

Sans nous préoccuper de ce que nous destine
Le Sort, nous marcherons pourtant du même pas,
Et la main dans la main, avec l’âme enfantine
De ceux qui s’aiment sans mélange, n’est-ce pas?

Amore dopo amore, da “Mappa del mondo nuovo”, Derek Walcott

Tempo verrà
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognun sorriderà al benvenuto dell’altro

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,

le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.

(Trad. di Barbara Bianchi)

Love After Love

The time will come
when, with elation
you will greet yourself arriving
at your own door, in your own mirror
and each will smile at the other’s welcome,

and say, sit here. Eat.
You will love again the stranger who was your self.
Give wine. Give bread. Give back your heart
to itself, to the stranger who has loved you

all your life, whom you ignored
for another, who knows you by heart.
Take down the love letters from the bookshelf,

the photographs, the desperate notes,
peel your own image from the mirror.
Sit. Feast on your life.

Il non plus ultra, Charles Bukowski

i randagi continuano ad arrivare: adesso abbiamo 5
gatti e sono lunatici, scostanti,
vanitosi naturalmente intelligenti e straordinariamente
belli.

una delle cose migliori dei gatti è
che quando ti senti male, proprio male –
se ti metti a guardare un gatto con quel modo scazzato
come fanno loro
è una lezione sul perseverare contro
le avversità, e
se puoi ossservare 5 gatti è 5
volte meglio.

non importano le dozzine di scatole di tonno
del supermercato: è benzina per
la loro dignità intatta – una splendida
elegante energia
POSITIVA
specialmente quando tutto diventa
esagerato: questo eccessivo rimuginare sulle
faccende degli
umani.

Exactly fine

the strays keep arriving: now we have 5
cats and they are tenuous, flighty,
conceited, naturally bright and awesomely
beautiful.

one of the finest things about cats is
that when you’re feeling bad, very bad –
if you just look at a cat cooling it
the way they do
it’s a lesson in persevering against
the odds, and
if you can look 5 cats that’s 5
times better.

no matter the dozens of cans of tuna
from the supermarket: it’s fuel for
an untapped dignity – a splendid
sleek energy of
YEA
especially when it all becomes too
much: this over-thought upon the
happenings of
humans.

C’è una solitudine dello spazio, Emily Dickinson

C’è una solitudine dello spazio
Una solitudine del mare
Una solitudine della Morte, ma queste
Sono comunità
Confrontate con quell’area più profonda
Quell’intimità polare
Un’anima al cospetto di se stessa –

(Traduzione di Giuseppe Ierolli)

There is a solitude of space

There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself –

___________________________
Nota del traduttore: Nelle edizioni correnti, esclusa quella di Franklin, c’è un verso aggiunto alla fine: “Finite Infinity.” (“Finità Infinita.”). Johnson annota: “Non si conosce nessun autografo di questa poesia, qui riprodotta da due fonti: i primi sette versi seguono la trascrizione di Sue, che non copiò il verso finale. L’ultimo verso è tratto dal testo pubblicato.” [The Single Hound, a cura di Martha Dickinson Bianchi e Alfred Leete Hampson, Little Brown, Boston, 1914]. Franklin trascrive la poesia seguendo la copia di Susan e considera il verso finale una probabile aggiunta editoriale.
Si può ipotizzare che nell’edizione del 1914 la figlia di Susan abbia potuto servirsi di un’altra copia, autografa o meno, ora perduta, ma la mancanza dell’originale dickinsoniano lascia la questione irrisolta.

Un’arte, Elizabeth Bishop

Dell’arte di perdere si è facili maestri;
ogni cosa pare così colma dell’intento
d’andar persa, che perderla non è un disastro.

Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta l’estro
delle chiavi perse, dell’ora senza sentimento.
Dell’arte di perdere si è facili maestri.

Poi allenati a un perdere ulteriore, un perdere più lesto:
luoghi, nomi, e ogni dove che la mente
voleva visitare. Nulla di ciò sarà un disastro.

Ho perso l’orologio della mamma. Impiastro!
E di tre amate case non ho salvato niente.
Dell’arte di perdere si è facili maestri.

Ho perso due città stupende. E in quel contesto,
diversi regni miei, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.

Perfino nel perderti (il riso nella voce, un gesto
che amo) non avrò mentito. E’ evidente,
dell’arte di perdere non si è difficili maestri
anche se può sembrare (e scrivilo!) un disastro.

(Trad. Damiano Abeni)

One Art

The art of losing isn’t hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster.

Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn’t hard to master.

Then practice losing farther, losing faster:
places, and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.

I lost my mother’s watch. And look! my last, or
next-to-last, of three loved houses went.
The art of losing isn’t hard to master.

I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
Some realms I owed, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn’t a disaster.

— Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan’t have lied. It’s evident
the art of losing isn’t hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.

http://www.spiweb.it/recensioni-cinema/5519-still-alice

La luna, Jorge Luis Borges

C’è tanta solitudine in quell’oro.
La luna delle notti non è la luna
che vide il primo Adamo. I lunghi secoli
della veglia umana l’hanno colmata
di antico pianto. Guardala. È il tuo specchio.

La luna

A María Kodama

Hay tanta soledad en ese oro.
La luna de las noches no es la luna
que vio el primer Adán. Los largos siglos
de la vigilia humana la han colmado
de antiguo llanto. Mírala. Es tu espejo.

Pecore nella nebbia, da “Ariel”, Sylvia Plath

Le colline digradano nel bianco.
Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo.

Il treno lascia dietro una linea di fiato.
Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane.

È tutta la mattina che
la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori.

Le mie ossa racchiudono un’immobilità, i campi
lontani mi sciolgono il cuore.

Minacciano
di lasciarmi entrare in un cielo
senza stelle né padre, un’acqua scura.

(Traduzione di Anna Ravano)

Sheep in Fog

The hills step off into whiteness.
People or stars
Regard me sadly, I disappoint them.

The train leaves a line of breath.
O slow
Horse the colour of rust,

Hooves, dolorous bells –
All morning the
Morning has been blackening,

A flower left out.
My bones hold a stillness, the far
Fields melt my heart.

They threaten
To let me through to a heaven
Starless and fatherless, a dark water.