A volte, da “Il mondo che non vedo” (2009), Fernando Pessoa

A volte fra il temporale,
quando ha già bagnato,
spunta un lembo di cielo,
di cui l’anima s’alimenta.

E a volte fra il torpore
che non è tormenta dell’anima,
spunta una specie di calma
che non conosce il languore.

E, sia nell’uno che nell’altro caso,
siccome il male fatto è fatto,
restano i versi che verso,
vino nella coppa del caso.

Perché veramente
sentire è così complicato
che solo ingannandosi
si crede che si sente.

Soffriamo? I versi peccano.
Mentiamo? I versi sbagliano.
E tutto è piogge che irrorano
foglie cadute che seccano.

(Traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati)

Às vezes entre a tormenta

Às vezes entre a tormenta,
quando já umedeceu,
raia uma nesga no céu,
com que a alma se alimenta.

E às vezes entre o torpor
que não é tormenta da alma,
raia uma espécie de calma
que não conhece o langor.

E, quer num quer noutro caso,
como o mal feito está feito,
restam os versos que deito,
vinho no copo do acaso.

Porque verdadeiramente
sentir é tão complicado
que só andando enganado
é que se crê que se sente.

Sofremos? Os versos pecam.
Mentimos? Os versos falham.
E tudo é chuvas que orvalham
folhas caídas que secam.

Fernando Pessoa, in ‘Cancioneiro’

Pioggia, da “Mockingbird Wish Me Luck” (1972), Charles Bukowski

un’orchestra sinfonica.
scoppia un temporale,
stanno suonando un’overture di Wagner
la gente lascia i posti sotto gli alberi
e si precipita nel padiglione
le donne ridendo, gli uomini ostentatamente calmi,
sigarette bagnate che si buttano via,
Wagner continua a suonare, e poi sono tutti
al coperto. vengono persino gli uccelli dagli alberi
ed entrano nel padiglione e poi c’è la Rapsodia
Ungherese n. 2 di Liszt, e piove ancora, ma guarda,
un uomo seduto sotto la pioggia
in ascolto. il pubblico lo nota. si voltano
a guardare. l’orchestra bada agli affari
suoi. l’uomo siede nella notte nella pioggia,
in ascolto. deve avere qualcosa che non va,
no?
è venuto a sentire
la musica.

Rain

a symphony orchestra.
there is a thunderstorm,
they are playing a Wagner overture
and the people leave their seats under the trees
and run inside to the pavilion
the women giggling, the men pretending calm,
wet cigarettes being thrown away,
Wagner plays on, and then they are all under the
pavilion. the birds even come in from the trees
and enter the pavilion and then it is the Hungarian
Rhapsody #2 by Lizst, and it still rains, but look,
one man sits alone in the rain
listening. the audience notices him. they turn
and look. the orchestra goes about its
business. the man sits in the night in the rain,
listening. there is something wrong with him,
isn’t there?
he came to hear the
music.

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Richard Wagner: Prelude to «Lohengrin», Sir Simon Rattle