Sera d’estate, Rainer Maria Rilke

S’è sciolto in spruzzaglia il gran sole.
La sera d’estate, divampa;
riarde di febbre nel volto.
Sospira di schianto: « Vorrei…. »;
ma quindi ripete – « Son stanca… »

Sussurran preghiere i cespugli.
Nel folto, una lucciola splende
(eterna fiammella) a mezz’aria.

Recinge ogni candida rosa,
vermiglia raggiera – il tramonto.

Sommerabend

Die große Sonne ist versprüht,
der Sommerabend liegt im Fieber,
und seine heiße Wange glüht.
Jach seufzt er auf: “Ich möchte lieber …”
Und wieder dann: “Ich bin so müd …”

Die Büsche beten Litanein,
Glühwürmchen hangt, das regungslose,
dort wie ein ewiges Licht hinein;
und eine kleine weiße Rose
trägt einen roten Heiligenschein.

L’isola del lago di Innisfree da “The Rose”, William Butler Yeats

Io voglio alzarmi ora, e voglio andare, andare ad Innisfree
e costruire là una capannuccia fatta d’argilla e vimini:
nove filari e fave voglio averci, e un’alveare,
e vivere da solo nella radura dove ronza l’ape.

E un po’ di pace avrò, chè pace viene lenta
fluendo stilla a stilla dai veli del mattino, dove i grilli cantano;
e mezzanotte è tutta un luccicare, ed il meriggio brilla
come di porpora, e l’ali dei fanelli ricolmano la sera.

Io voglio alzarmi ora, e voglio andare, perché la notte e il giorno
odo l’acqua del lago sciabordare presso la riva di un suono lieve;
e mentre mi soffermo per la strada, sui marciapiedi grigi,
nell’intimo del cuore ecco la sento.

(Trad. di Roberto Sanesi)

The Lake Isle of Innisfree

I will arise and go now, and go to Innisfree,
And a small cabin build there, of clay and wattles made:
Nine bean-rows will I have there, a hive for the honeybee,
And live alone in the bee-loud glade.

And I shall have some peace there, for peace comes dropping slow,
Dropping from the wheels of the morning to where the cricket sings;
There midnight’s all a glimmer, and noon a purple glow,
And evening full of the linnet’s wings.

I will arise and go now, for always night and day
I hear lake water lapping with low sounds by the shore;
While I stand on the roadway, or on the pavement grey,
I hear it in the deep heart’s core.

Dice la sera, Federico Garcia Lorca

Dice la sera: “Ho una gran sete d’ombra!”
Dice la luna: “Io ho sete di stelle”.
La fonte cristallina chiede labbra
ed il vento sospiri.

Io ho sete di profumi e di risate.
Sete di canti nuovi
senza luna né gigli,
e senza amori morti.

Un canto mattutino che increspi
i ristagni tranquilli
dell’avvenire. E riempia di speranza
le sue onde e i suoi fanghi.

Un canto luminoso e riposato
ricolmo di pensiero,
verginale d’angosce e di tristezze,
verginale di sogni.

Canto che riempia senza carne lirica
di risate il silenzio.
(come uno stormo di colombe cieche
lanciate nel mistero).

Canto che delle cose vada all’anima
e all’anima dei venti
e che riposi infine nella gioia
di questo cuore eterno.

Cantos nuevos

Dice la tarde: “¡Tengo sed de sombra!”
Dice la luna: “¡Yo, sed de luceros!”
La fuente cristalina pide labios
y suspira el viento.

Yo tengo sed de aromas y de risas,
sed de cantares nuevos
sin lunas y sin lirios,
y sin amores muertos.

Un cantar de mañana que estremezca
a los remansos quietos
del porvenir. Y llene de esperanza
sus ondas y sus cienos.

Un cantar luminoso y reposado
pleno de pensamiento,
virginal de tristeza y de angustias
y virginal de ensueños.

Cantar sin carne lírica que llene
de risas el silencio
(una bandada de palomas ciegas
lanzadas al misterio).

Cantar que vaya al alma de las cosas
y al alma de los vientos
y que descanse al fin en la alegría
del corazón eterno.

(Agosto de 1920)