Verrà un giorno, Jorge Carrera Andrade

Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Una luce nuova
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno per le strade
ormai liberi dalla morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo allora apparterrà alle fonti
e alle spighe che imporranno il loro impero
di abbondanza e freschezza senza frontiere.

Vendrá un día más puro que los otros…

Vendrá un día más puro que los otros:
estallará la paz sobre la tierra
como un sol de cristal. Un fulgor nuevo
envolverá las cosas.
Los hombres cantarán en los caminos,
libres ya de la muerte solapada.
El trigo crecerá sobre los restos
de las armas destruidas
y nadie verterá
la sangre de su hermano,
El mundo será entonces de las fuentes
y las espigas, que impondrán su imperio
de abundancia y frescura sin fronteras.
Los ancianos tan sólo, en el domingo
de su vida apacible,
esperarán la muerte,
la muerte natural, fin de jornada,
paisaje más hermoso que el poniente.

Ode ad un mattino del Brasile, da “Navegaciones y Regresos”, Pablo Neruda

Questo è un mattino
del Brasile. Vivo dentro
un violento diamante,
tutta la trasparenza
della terra
si è materializzata
sulla
mia fronte,
si muove appena
la ricamata vegetazione,
il rumoroso cinto
della selva:
ampia è la chiarità, come una nave
del cielo, vittoriosa.

Tutto cresce,
alberi,
acqua,
insetti,
giorno.
Tutto finisce in foglia.
Son convenute
tutte
le cicale,
nate, vissute
e morte
da quando esiste il mondo,
e qui cantano
in un solo raduno
con voce di miele,
di sale,
di segheria,
di violino in delirio.

Le farfalle
ballano
rapidamente
un
ballo
rosso
nero
arancio
verde
azzurro
bianco
granata
giallo
violetto
nell’aria,
sui fiori,
sul nulla,
volanti,
successive
e remote.Continua a leggere…

Notte dell’amore insonne da “Sonetos del amor oscuro”, Federico Garcia Lorca

Notte alta, noi due e la luna piena;
io che piangevo, mentre tu ridevi.
Un dio era il tuo scherno; i miei lamenti
attimi e colombe incatenate.

Notte bassa, noi due. Cristallo e pena,
piangevi tu in profonde lontananze.
La mia angoscia era un gruppo di agonie
sopra il tuo cuore debole di sabbia.

L’alba ci ricongiunse sopra il letto,
le bocche su quel gelido fluire
di un sangue che dilaga senza fine.

Penetrò il sole la veranda chiusa
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sopra il mio cuore nel sudario avvolto.

Noche del amor insomne

Noche arriba los dos con luna llena,
yo me puse a llorar y tu reías.
Tu desdén era un dios, las quejas mías
momentos y palomas en cadenas.

Noche abajo los dos. Cristal de pena,
llorabas tu por hondas lejanías
Mi dolor era un grupo de agonías
sobre tu débil corazón de arena.

La aurora nos unió sobre la cama,
las bocas puestas sobre el chorro helado
de una sangre sin fin que se derrama.

Y el sol entro por el balcón cerrado
y el coral de la vida abrió su rama
sobre mi corazón amortajado.