Verso l’era spaziale, Mary Oliver

Dobbiamo cominciare a comprendere tutto ciò
che ci circonda, perché nessuno sa di cosa potremmo
aver bisogno. Dobbiamo portare con noi
anche l’aria; e il peso che una volta
pensavamo un fardello si rivela
il battito della nostra vita e la bussola del nostro cervello.
I colori bilanciano le nostre paure, e l’esistenza
inizia a intasarsi a meno che i nostri pensieri non
possano manifestarsi inosservati e lasciare che una fonte di essenziale sciocchezza
scorra attraverso i nostri sogni.

E oh, spero che possiamo ancora fare
in modo che il vento soffi, e occasionalmente si
verifichi qualche tipo di shock, come pioggia
e avventure vaganti di cui a nessuno importa:
amore innocuo, grasse risate negli angoli,
famiglie che gattonano in giro per il salotto ringhiando,
come orsi nella caverna del pianoforte.

“Verso l’era spaziale” è una poesia che celebra il senso di meraviglia e curiosità dell’umanità per l’universo. Mary Oliver immagina un futuro in cui abbiamo la tecnologia e il coraggio di esplorare l’universo, e ritrae questo viaggio come un viaggio di avventura, scoperta e trasformazione.

Toward The Space Age

We must begin to catch hold of everything
around us, for nobody knows what we
may need. We have to carry along
the air, even; and the weight we once
thought a burden turns out to form
the pulse of our life and the compass for our brain.
Colors balance our fears, and existence
begins to clog unless our thoughts
can occur unwatched and let a fountain of essential silliness
out through our dreams.

And oh I hope we can still arrange
for the wind to blow, and occasionally
some kind of shock to occur, like rain,
and stray adventures no one cares about –
harmless love, immoderate guffaws on corners,
families crawling around the front room growling,
being bears in the piano cave.

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Yuja Wang – Gustavo Dadamel – LA Phil – Danzòn No.2 by A. Marquez

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