Concorso di bellezza maschile, da “Sale” (1962), Wislawa Szymborska

In tensione da mascella a tallone.
Su di lui brilla olio a profusione.
Campione viene acclamato solo chi
come una treccia è attorcigliato.

Ingaggia una zuffa con un orso nero,
minaccioso (ma comunque non vero).
Di tre grossi giaguari invisibili
si disfa con tre colpi, terribili.

Divaricato e accosciato è divino.
la sua pancia ha facce a dozzine.
lo applaudono, lui fa un inchino
e ciò grazie alle giuste vitamine.

(Traduzione di Pietro Marchesani)

Konkurs piękności męskiej

Od szczęk do pięty wszedł napięty.
Oliwne na nim firmamenty.
Ten tylko moŜe być wybrany,
kto jest jak strucla zasupłany.

Z niedźwiedziem bierze się za bary
groźnym (chociaŜ go wcale nie ma).
Trzy niewidzialne jaguary
padają pod ciosami trzema.

Rozkroku mistrz i przykucania.
Brzuch ma w dwudziestu pięciu minach.
Biją mu brawo, on się kłania
na odpowiednich witaminach.

Bodybuilders’ Contest

From scalp to sole, all muscles in slow motion.
The ocean of his torso drips with lotion.
The king of all is he who preens and wrestles
with sinews twisted into monstrous pretzels.

Onstage, he grapples with a grizzly bear
the deadlier for not really being there.
Three unseen panthers are in turn laid low,
each with one smoothly choreographed blow.

He grunts while showing his poses and paces.
His back alone has twenty different faces.
The mammoth fist he raises as he wins
is tribute to the force of vitamins.

(Translated from Polish by Stanislaw Baranczak and Clare Cavanagh)

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Nota del traduttore:
La Szymborska racconta di aver assistito una volta a Zakopane a una eliminatoria nazionale di sollevamento pesi: “Ho visto i sollevatori di pesi avvicinarsi alla sbarra tre volte e tre volte ritirarsi. Ho visto un gigante che non ce l’ha fatta che singhiozzava disperatamente tra le braccia del suo allenatore. Un anno di allenamento, sacrifici, dieta, e poi tutto è deciso da frazioni di secondo. E ho pensato: Santo Dio, forse avrei dovuto scrivere una poesia diversa su quei poveri forzuti, una con una lacrimuccia nell’occhio”.

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