Ricordati del mio volto, Emily Dickinson

Ricordati il mio Volto
Una volta nella tua Gioia,
Sarai in Paradiso oggi
Mio ospite di certo –

Altre Cortesie ci sono state –
Altra Cortesia potrà esserci –
Noi ci raccomandiamo a te
Modello di Cavalleria –

(Traduzione di Giuseppe Ierolli)

NdT: Il riferimento della prima strofa è il dialogo fra Gesù crocifisso e il secondo ladrone, in Luca 23,42-43: “E disse a Gesù: «Signore, ricordati di me quando arriverai nel tuo regno». E Gesù rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso.»”
La salvezza concessa senza indugio da Gesù al ladrone sul Golgota diventa una atto di cortese cavalleria nei confronti di chi si sente sconfitto, un atto che ci fa sperare di meritarlo anche noi.
Come in molte poesie che parlano del rapporto con la divinità, i termini usati da ED (“courtesy”, “guest of mine”, paragon of chivalry”) sono molto umani e terreni, quasi a voler trovare in parole familiari una risposta al dubbio su un destino che sfugge alla nostra comprensione.

Recollect the Face of me

Recollect the Face of me
When in thy Felicity,
Due in Paradise today
Guest of mine assuredly –

Other Courtesies have been –
Other Courtesy may be –
We commend ourselves to thee
Paragon of Chivalry –

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Daniil Trifonov – Bach: Jesus bleibet meine Freude (Arr. Hess) (Live from OPUS Klassik 2021)

Dio, Rainer Maria Rilke

Non attender che Dio su te discenda
e che ti dica: Sono.
Senso alcuno non ha quel Dio che afferma
l’onnipotenza sua.
Sentilo tu, nel soffio ond’ei ti ha colmo
da che respiri e sei.
Quando, non sai perché, ti avvampa il cuore,
è Lui che in te si esprime.

(Rainer Maria Rilke, Dio, Poesie, I, 1895-1908 – Torino, Einaudi 1995)

Du darfst nicht warten, bis Gott zu dir geht

Du darfst nicht warten, bis Gott zu dir geht
und sagt: Ich bin.
      Ein Gott, der seine Stärke eingesteht,
hat keinen Sinn.
      Da musst du wissen, dass dich Gott durchweht
seit Anbeginn,
      und wenn dein Herz dir glüht und nichts verrät,
dann schafft er drin.


Rainer Maria Rilke, 18.5.1898, Viareggio

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Wolfgang Amadeus Mozart, Piano Concerto No. 20 in D Minor, K. 466 3. Allegro assai – Hélène Grimaud — Music Director, Pianist Camerata Salzburg – Concert recorded at Elbphilharmonie (Hamburg, Germany), on March 30, 2022

I piedi di chi verso casa cammina, Emily Dickinson

I piedi di chi verso casa cammina
vanno più allegri nei sandali –
il croco – finché non spunta –
vassallo della neve –
le labbra all’alleluia
fecero anni di pratica
finché poi questi rematori
camminarono cantando sulla terraferma.

Le perle sono gli spiccioli dei tuffatori
che essi dal mare estorcono –
le piume – la carrozza del serafino
un tempo pedone – come noi –
la notte è la tela del mattino
latrocino – legato –
la morte solo la nostra attenzione rapita
all’immortalità.

Le mie cifre non sanno dirmi
quanto disti il villaggio –
i cui contadini sono gli angeli –
i cui cantoni trapuntano i cieli –
I miei classici si velano la faccia –
la mia fede adora il buio –
che dalle sue solenni abbazie
tale resurrezione riversa.

(Traduzione di Massimo Bacigalupo)

Nota del traduttore: La consapevolezza del paradiso colma la vita di gioia, anche se esso rimane misterioso. Le immagini si affollano come nelle prove giovanili di E.D., ma essa evoca già un sentimento di esaltazione, e abilmente nella strofa III introduce se stessa e la sua ricerca, incertezza e certezza.

The Feet of People Walking Home

The feet of people walking home
With gayer sandals go –
The Crocus – till she rises
The Vassal of the snow –
The lips at Hallelujah
Long years of practise bore
Till bye and bye these Bargemen
Walked singing on the shore.

Pearls are the Diver’s farthings
Extorted from the sea –
Pinions – the Seraph’s wagon
Pedestrian once – as we –
Night is the morning’s Canvas
Larceny – legacy –
Death, but our rapt attention
To Immortality.

My figures fail to tell me
How far the village lies –
Whose peasants are the angels –
Whose Cantons dot the skies –
My Classics vail their faces –
My faith that Dark adores –
Which from it’s solemn abbeys
Such resurrection pours.

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Martynas Levickis performing Prelude from Cello Suite No. 1 in G Major, BWV 1007 by Johann Sebastian Bach. Cathedral Square, Vilnius 12.04.2020