brevi raggi di-non-luna verso il nulla, da “Sul bere” (2015), Charles Bukowski

voi
facce vuote
facce vuote
inespressive
che ridete per niente…
lasciatevi raccontare
ho bevuto dentro stanze nei bassifondi con
avvinazzati imbecilli
che avevano obiettivi migliori
che avevano occhi con ancora un po’ di luce
che avevano voci con un rimasuglio di gentilezza,
e quando si faceva mattina
stavamo male ma non eravamo malati,
eravamo poveri ma non illusi,
e ci buttavamo a letto e ci alzavamo
il pomeriggio tardi
come i milionari.

(Traduzione di Simona Viciani)

short non-moon shots to nowhere

you
no faces
no faces
at all
laughing at nothing –
let me tell you
i have drank in skidrow rooms with
imbecile winos
whose cause was better
whose eyes still held some light
whose voices retained some sensibility,
and when the morning came
we were sick but not ill,
poor but not deluded,
and we stretched in our beds and rose
in the late afternoons
like millionaires.

Poesia apparsa in “Jeopardy 6”, marzo 1970. Pubblicata nella raccolta “Mockingbird Wish Me Luck”, 1972. Inedita in Italia.

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Dan Tepfer’s Natural Machines Ep. 8: Canon at the Octave / MetricMod

Uno dei talenti straordinari della sua generazione, Dan Tepfer si è guadagnato una reputazione internazionale come pianista-compositore di ampia ambizione, individualità e grinta, uno “che rifiuta di porsi dei limiti” (il francese Télérama ). Il Tepfer di New York City, nato nel 1982 a Parigi da genitori americani, si è esibito in tutto il mondo con alcuni dei protagonisti del jazz e della musica classica e ha pubblicato dieci album.
(Dal sito dantepfer.com)

I bambini imparano ciò che vivono, Dorothy Law Nolte

Se i bambini vivono con la critica, imparano a condannare.
Se i bambini vivono con l’ostilità, imparano a combattere.
Se i bambini vivono con la paura, imparano ad essere apprensivi.
Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi.
Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano ad essere timidi.
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia.
Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli.
Se i bambini vivono con l’incoraggiamento, imparano ad essere sicuri di sé.
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano la pazienza.
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare.
Se i bambini vivono con l’accettazione, imparano ad amare.
Se i bambini vivono con l’approvazione, imparano a piacersi.
Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è bene avere un obiettivo.
Se i bambini vivono con la condivisione, imparano cos’è la generosità.
Se i bambini vivono con l’onestà, imparano cos’è la sincerità.
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos’è la giustizia.
Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto.
Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia in sé stessi e nel prossimo.
Se i bambini vivono con l’amicizia, imparano che il mondo è un bel posto in cui vivere.

Children Learn What They Live

If children live with criticism, they learn to condemn.
If children live with hostility, they learn to fight.
If children live with fear, they learn to be apprehensive.
If children live with pity, they learn to feel sorry for themselves.
If children live with ridicule, they learn to feel shy.
If children live with jealousy, they learn to feel envy.
If children live with shame, they learn to feel guilty.
If children live with encouragement, they learn confidence.
If children live with tolerance, they learn patience.
If children live with praise, they learn appreciation.
If children live with acceptance, they learn to love.
If children live with approval, they learn to like themselves.
If children live with recognition, they learn it is good to have a goal.
If children live with sharing, they learn generosity.
If children live with honesty, they learn truthfulness.
If children live with fairness, they learn justice.
If children live with kindness and consideration, they learn respect.
If children live with security, he learns to have faith in themselves and in those about them.
If children live with friendliness, they learn that the world is a nice place in which to live.

From “Children Learn What They Live – Parenting to Inspire Values” (1998) by Dorothy Law Nolte and Rachel Harris.


La prima stesura di “Children Learn What They Lives” risale al 1954, definita dall’autrice come il suo modo di rispondere alle domande dei genitori durante le sue lezioni sulla vita familiare. Negli anni, il poema è apparso in numerosi contesti e numerose forme, non tutte apprezzate dall’autrice: in particolare un verso finale a lei erroneamente attribuito recita “If children live with acceptance and friendship, they learn to find love in the world” (se i bambini vivono con accettazione e amicizia, imparano a trovare l’amore nel mondo). Nell’Introduzione al libro sopracitato, l’autrice spiega di ritenere scorretto il voler garantire l’amore o incoraggiare la ricerca dell’amore nel mondo: un individuo amorevole genera amore, e quest’ultimo passa poi da persona a persona. L’amore non è un tesoro o una merce che possa essere trovata. Di contro, l’ultima riga da lei scritta nella poesia crea un’aspettativa ottimistica e positiva per i bambini, nel loro esplorare il mondo che li circonda. La versione qui proposta, che ha subito diverse modifiche nel corso degli anni, è il frutto di un rimaneggiamento da parte dell’autrice dovuto alla necessità di adattare i concetti espressi ai cambiamenti avvenuti nel mondo; tra questi: il soggetto al plurale per una maggiore inclusività, la separazione dei concetti di onestà e correttezza per enfatizzarli maggiormente e l’aggiunta del verso “If children live with kindness and consideration, they learn respect” (Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto) per incoraggiare lo sviluppo del rispetto nel bambino come fondamento per l’accettazione delle differenze tra culture.