5 gatti, Charles Bukowski

gatta A: vecchia nonnetta, denti aguzzi, ne ha viste
troppe, non gliene frega un cazzo della Rivoluzione
Russa o di nessun’altra; di Harry Truman che suona il
piano con Lauren Bacall lì buttata sopra non gliene
frega; è perfida perché sopravvivere a volte è
perfido.

gatto B: un tipo dolce, va d’accordo con tutti gli
altri gatti e gli piace dormire sul mio polpaccio
di notte, gamba sinistra quando sono sulla schiena,
gamba
destra quando sono sulla pancia e
ha sentito Johnny Carson e forse l’ha anche visto
ma come me
non ride mai alle sue
battute.

gatto C: il buffone, bello grosso, occhi enormi, è
marroncino e
bianco, il preferito della clinica dei gatti, lo trovano
simpatico
ma quando esce di notte
si sentono subito urla orribili
nell’oscurità.
ha ucciso uno dei gatti dei vicini, ne ha mutilato
un altro.
rientra con ciuffi di pelo che gli spuntano dalla
bocca, graffi smisurati, sangue rappreso, bubboni,
coda spelacchiata, zampe spelacchiate, si era rotto una
zampa,
è sempre in ospedale, spesso è
fasciato, bende rosse e bianche, se le
toglie, gli ficchiamo pillole antibiotiche in
bocca e cerchiamo di tenerlo in casa di
notte.
non ha mai letto Schopenhauer ma ne tirerebbe fuori
l’ira
di Dio.

gatta D: la madre dei gatti B e C.
e tutti i gatti le corrono dietro tranne B.
anche il gatto E lo fa ma non ti ho ancora parlato del
gatto
E.
mi stai seguendo?
comunque, la gatta D è quella che riceve più affetto da
noi,
ha un’esistenza maledetta, non fa altro che nascondersi
e nascondersi
e leccarsi le ferite dolorose.
se potesse leggere probabilmente si illuminerebbe con le
sorelle
Brontë.

gatto E: si è presentato alla porta un
giorno, tutto nero, felino perfetto, ogni suo movimento
scivola nello spazio senza attrito, è il
leopardo, i suoi occhi gialli ti guardano e dicono:
uccidere o essere ucciso, è vecchio di secoli, gli altri
gatti gli stanno alla larga, incluso il grande
combattente: C.
è per i suoi OCCHI, non sanno come gestire quegli
OCCHI.
non verrà mai domato
eppure si lascia prendere, accarezzare, rimettere
giù, ti segue per qualche minuto, facendo le fusa:
ti sta ringraziando per non averlo
ammazzato.
farebbe cagare sotto Charles Manson
e se dovesse scegliere cose di quel tipo
in un momento più mite
probabilmente sceglierebbe
Céline.

comunque tutti questi strani campioni di vita
ci dimostrano quanto siamo soli
per sempre e allo
stesso tempo
mai.

ciononostante, per tutte quelle lattine di
tonno
A, B, C, D ed E
continuano a farci trottare al
supermercato

dove i commessi sono
anche loro tutti
diversi.

5 cats

cat A: old granny, pointed teeth, she’s seen too
much, she doesn’t give a damn about the Russian
Revolution or any others; Harry Truman playng the
piano with Lauren Bacall plopped thereupon doesn’t
matter; she’s mean because to survive is sometimes
mean.Continua a leggere…