La poesia non va, da “Dal mare o da altra stella” (2006), Eugénio De Andrade

La poesia non va a messa,
non obbedisce alla campana della parrocchia,
preferisce aizzare i suoi cani
alle gambe di dio e degli esattori
delle tasse.
Lingua di fuoco del no,
cammino stretto
e sordo della rinuncia, la poesia
è una specie di animale
al buio che rifiuta la mano
che lo chiama.
Animale solitario, a volte
ironico, a volte amabile,
quasi sempre paziente e senza pietà.
La poesia adora
camminare scalza sulle sabbie dell’estate.

(Traduzione di Federico Bertolazzi)

A poesia não vai

A poesia não vai à missa,
não obedece ao sino da paróquia,
prefere atiçar os seus cães
às pernas de deus e dos cobradores
de impostos.
Língua de fogo do não,
caminho estreito
e surdo da abdicação, a poesia
é uma espécie de animal
no escuro recusando a mão
que o chama.
Animal solitário, às vezes
irónico, às vezes amável,
quase sempre paciente e sem piedade.
A poesia adora
andar descalça nas areias do Verão.

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